Mark Zuckerberg ha avuto già in passato udienza presso il Congresso americano. Nel 2018, il creatore di Facebook si è presentato davanti ai senatori uscendone con un’immagine rafforzata rispetto al pubblico. In un caso simile, avvenuto nella giornata di ieri, il risultato è però stato diametralmente opposto.
Zuckerberg si è recato davanti al Congresso per una delicata udienza, durata diverse ore, riguardante lo scottante tema della sicurezza dei bambini online. A presentarsi, oltre a lui, anche altri rappresentanti di grandi aziende tecnologiche come Linda Yaccarino (X/Twitter), Shou Chew (TikTok), Evan Spiegel (Snap) e Jason Citron (Discord).
La senatrice Marsha Blackburn, rivolgendosi a Zuckerberg, ha affermato su Meta come “Sembra che stia cercando di diventare il principale sito di traffico sessuale in questo paese“. Un’accusa che l’amministratore delegato ha definito senza mezzi termini “Ridicola“. Il senatore Lindsey Graham ha poi rincarato la dose, affermando come starebbe gestendo “Un prodotto che sta uccidendo le persone“.
Il colpo che ha messo a tappeto Zuckerberg è arrivato dal Josh Hawley, con tanto di standing ovation “Ci sono famiglie di vittime qui oggi. Ti sei scusato?” ha chiesto Hawley interrompendo i vacillanti tentativi di autodifesa di Zuckerberg. “Vorresti farlo adesso? Loro sono qui, tu sei sulla televisione nazionale, vorresti adesso chiedere scusa alle vittime?“.
Le scuse di Mark Zuckerberg alle famiglie delle vittime
Seduti dietro il gruppo degli amministratori delegati c’erano genitori e familiari di giovani protagonisti di tragedie in cui Facebook e Instagram sono in qualche modo coinvolte. Si parla di suicidi, overdose di droga e altri casi di cronaca simili.
Zuckerberg ha infine chiesto scusa, affermando: “È terribile. Nessuno dovrebbe dover affrontare le cose che hanno sofferto le vostre famiglie ed è per questo che investiamo così tanto e continueremo a impegnarci a livello di settore per assicurarci che nessuno debba affrontare le cose che hanno dovuto affrontare le vostre famiglie“.
L’amministratore delegato di Facebook, d’altro canto, ha sempre avuto qualche “problema” di popolarità. A parte la breve parentesi costituita dalla sfida con Elon Musk, infatti, la sua figura è sempre stata a dir poco controversa.