Con le misure anti-Coronavirus applicate in tante regioni gli strumenti per le videoconferenze sono tornati di grande attualità sia in ambito smart working, sia per la didattica a distanza.
Zoom ha appena presentato una nuova versione del suo software per organizzare meeting online introducendo due funzionalità “inedite” per arginare la pratica dello zoomboombing, un termine coniato per riferirsi alle azioni poste in essere da coloro che si collegano alle videoconferenze altrui e avviano pesanti azioni di disturbo: Zoom bombing: cos’è e come funziona l’attacco.
Attivato per default, Sospendi attività partecipanti è un nuovo strumento integrato in Zoom che consente di arrestare temporaneamente la videoconferenza per avere il tempo di rimuovere tutti i partecipanti sgraditi.
Non appena si selezionerà la voce usando l’icona Sicurezza in alto a sinistra, si avrà la possibilità di estromettere immediatamente gli utenti indesiderati. La loro attività sarà notificata al team di supporto di Zoom che provvederà a gestire le segnalazioni cercando di evitare il riproporsi di ulteriori incidenti.
Debutta in Zoom anche il Rapporto dei partecipanti che permette ai partecipanti alla riunione di segnalare utenti che stanno mettendo in pratica lo zoombombing.
Gli amministratori delle singole “stanze” hanno comunque la facoltà di decidere se rendere fruibile o meno dagli utenti il meccanismo di segnalazione.
Il sistema At-Risk Meeting Notifier recentemente implementato da Zoom provvede inoltre ad avvisare gli utenti nel caso in cui i link delle loro sessioni fossero stati pubblicati online su pagine o aree liberamente accessibili. In questi casi è più alta la probabilità che le proprie riunioni siano prese di mira da coloro che praticano lo zoombombing.
A tale proposito il Dipartimento della Giustizia USA ha più volte ricordato come lo zoombombing sia da considerarsi un’attività illegale punibile secondo le leggi vigenti.