Proseguono gli esperimenti di Microsoft nello sviluppo di bot governati dall’intelligenza artificiale.
Alcune testate online hanno scoperto l’esistenza di Microsoft Zo, un bot accessibile attraverso la piattaforma Kik.
Zo è capace di intavolare una discussione con un interlocutore in carne e ossa simulando l’atteggiamento di una ragazza di circa 22 anni, con i suoi interessi, preferenze, aspirazioni e paure. Il bot, grazie all’implementazione di efficaci algoritmi di machine learning, è capace di imparare dai dialoghi, esattamente come qualunque persona può estendere le proprie conoscenze informandosi e colloquiando con il prossimo.
In passato Microsoft aveva presentato un progetto similare – battezzato Tay – ma si rivelò fallimentare perché l’intelligenza artificiale, ad appena poche ore dal lancio iniziò a scrivere frasi oltraggiose. L'”incidente” si verificò perché gruppi di utenti, nel colloquiare con il bot, iniziarono ad insegnargli frasi razziste, sessiste e offensive. E Tay, perché programmato per fare proprie tutte le informazioni trasmessegli, fece tesoro del contenuto delle conversazioni.
Il nuovo bot Zo, invece, si guarda bene dall’affrontare conversazioni incentrate sui temi politici, religiosi o comunque su argomenti che potrebbero innescare pericolose “derive”.
Al momento il bot non sembra in grado di effettuare una ricerca in Rete, effettuare calcoli matematici o attivare algoritmi di visione artificiale.
Si tratta, comunque, di aree in cui Microsoft ha già lavorato molto: se Zo si rivelasse un successo, sarà possibile passare ad estenderne le abilità.
La tecnologia che sovrintende il funzionamento di Zo potrà essere messa al servizio di Cortana e utilizzata per altri progetti futuri.
Gli strumenti per il machine learning di Microsoft sono già oggi accessibili a tutti gli sviluppatori interessati a farne uso: è sufficiente infatti servirsi della piattaforma Azure (Azure: machine learning, analisi dei dati anche in tempo reale e big data).
Per provare Zo, è possibile portarsi in questa pagina.