Quasi due anni fa vi raccontammo come il produttore cinese Zhaoxin avesse intenzione, in ottica futura, di rivaleggiare con i colossi chiamati Intel e AMD nel settore dei microprocessori: Processori per sistemi desktop: VIA e Zhaoxin lanciano la sfida a Intel e AMD.
A giugno scorso la società, che ha di fatto raccolto l’eredità dell’ormai defunta Cyrix, ha presentato a giugno il suo primo processore (LuJiaZui) realizzato ricorrendo a un processo costruttivo a 16 nm e basato su architettura x86.
I portavoce di Zhaoxin fanno adesso presente che entro un anno l’azienda sarà in grado di competere con Intel e AMD con una gamma di CPU a 7 nm, capaci di supportare anche l’interfaccia PCIe 4.0 e memorie RAM DDR5.
Il processore LuiJiaZui fa parte della famiglia di prodotti KaiXiaon KX-6000, destinati sia ai notebook che ai sistemi desktop. Gli attuali modelli offrono fino a 8 core fisici con una frequenza operativa di 3 GHz. Secondo fonti vicine a Zhaoxin, i futuri processori a 7 nm dovrebbero disporre di una sezione grafica (GPU) integrata.
L’azienda dovrebbe inizialmente concentrarsi sul mercato cinese, per offrire un’alternativa ai prodotti di Intel e AMD, quindi estendere il suo mercato al resto del mondo.
Non è dato sapere se i prossimi processori Zhaoxin useranno tecnologie simile a HyperThreading e SMT così da mettere a disposizione degli utenti un numero doppio di core logici rispetto a quelli fisici. Lato server l’azienda sta però già facendo qualcosa di molto simile (ha realizzato CPU a 32 core fisici e 64 thread): è quindi quasi scontato che la medesima tecnologia possa essere implementata nei processori desktop.
Al momento Zhaoxin è molto indietro, ovviamente, rispetto a Intel e AMD soprattutto in termini di risorse di sviluppo. Analizzando i piani della società, però, si scopre come siano piuttosto ambiziosi e riferiti al breve e medio periodo.
Nonostante la guerra dei dazi ingeneratasi tra Stati Uniti e Cina e “il bando” voluto dall’amministrazione Trump, l’Europa continua a osservare un approccio analitico e dialogante con l’estremo oriente: L’Europa mette nero su bianco i rischi legati all’implementazione delle reti 5G. Pur essendoci la volontà di realizzare un processore alternativo a livello di Unione Europea: Il primo processore made in Europe presentato alla Commissione Europea. E ciò proprio al fine di ridurre la dipendenza del vecchio continente da aziende con sede fuori dai confini europei.