Nonostante i rapporti tra major musicali e Intelligenza Artificiale siano a dir poco tumultuosi, una nuova sinergia tra le etichette e YouTube potrebbe cambiare radicalmente la situazione.
Stiamo parlando della collaborazione che ha portato notevoli benefici a Dream Track, strumento IA che permette agli utenti, attraverso prompt testuali, di creare brevi clip musicali. Il tutto potendo anche “ispirarsi” ad artisti famosi. Nella realizzazione di questo prodotto avanzato, oltre a YouTube, sono coinvolte le più grandi case discografiche al mondo, ovvero Sony, Warner e Universal.
Dream Track è frutto del lavoro di Google DeepMind, uno strumento lanciato sul mercato verso la fine del 2023. Per sfruttare questa piattaforma, l’utente deve semplicemente inserire alcuni parametri come genere, atmosfera, argomento del testo e selezionare l’artista di riferimento. Così facendo, l’IA va a generare un brano di 30 secondi, pubblicabile poi come YouTube Shorts.
Le major musicali e l’accordo per Dream Track: il rapporto tra artisti e IA è destinato a cambiare
Come è facile intuire, Dream Track ha causato non pochi malumori tra gli artisti. Giusto qualche mese fa, per esempio, 200 tra le maggiori figure di spicco del settore musicale (come Billie Eilish, Stevie Wonder e Nicki Minaj) hanno firmato un documento contro l’abuso dell’IA e gli annessi rischi. Nonostante ciò, l’apertura delle major, potrebbe lasciar intendere che le divergenze possano essere presto appianate.
Per utilizzare il materiale coperto dai diritti d’autore, YouTube ha infatti proposto il pagamento di una somma forfettaria alle etichette, un pagamento una tantum che dovrebbe lasciare poi notevole libertà d’azione ai singoli utenti.
Nonostante ciò, da quanto trapela, questi accordi avrebbero anche dei limiti, per esempio non si parla di licenze globali. Tradotto in parole semplici, sono pochi gli artisti selezionati che andranno ad alimentare l’IA di Dream Track. Proprio in virtù di ciò, non è ancora stimabile quanto YouTube dovrà pagare per poter sfruttare appieno le potenzialità del suo strumento.