Ancora una volta al centro di una vertenza legale correlata alla pubblicazione, su YouTube, di contenuti lesivi dell’altrui diritto d’autore, Google ha ottenuto nelle scorse ore un’importante vittoria.
A chiamare in causa il colosso di Mountain View era stata la rete televisiva francese TF1, la più vecchia televisione generalista d’Oltralpe, nata nel 1932. TF1 lamentava la pubblicazione, da parte di utenti iscritti al servizio YouTube, di contenuti video precedentemente prodotti o comunque diffusi dalla stessa emittente. Pellicole cinematografiche ed eventi sportivi trasmessi da TF1 erano facilmente reperibili tra le pieghe di YouTube.
Così, i legali di TF1 sono scesi sul piede di guerra e presentando una denuncia, hanno chiesto a Google una somma risarcitoria pari a 141 milioni di euro.
I giudici francesi, però, non soltanto hanno dato torto a TF1 ma hanno condannato l’azienda al versamento delle spese legali affrontate da Google durante il procedimento (80.000 euro).
Nella sentenza si spiega che Google “non è responsabile per i contenuti dei video pubblicati sul suo sito; solo gli utenti iscritti al sito sono responsabili“. Inoltre, i tecnici di Google “non hanno alcun obbligo di filtrare i contenuti prima che questi vengano posti online; la società informa chiaramente, infatti, nelle condizioni d’uso del servizio, che non è permesse inviare registrazioni di show televisivi, video musicali, concerti o messaggi pubblicitari senza aver preventivamente raccolto l’esplicito consenso degli aventi diritto“.
Il parere dei togati d’Oltralpe hanno così emesso una sentenza che, per Google, rappresenta una vittoria senza se e senza ma.
Se di recente in Germania i giudici avevano disposto che Google debba attivarsi per rimuovere i video pubblicati su YouTube in violazione del copyright (precisando, però, che non può farlo in maniera proattiva ma soltanto a posteriori; ved. questo nostro articolo), in Francia la situazione è diversa perché – da quanto emerso – Google non sarebbe tenuta a procedere al filtraggio neppure ex post, ossia a pubblicazione dei video già avvenuta.
Paradossalmente, la situazione di Google appare più complicata negli Stati Uniti rispetto a quanto accaduto in Europa, almeno allo stato attuale. Dal 2007, infatti, Google si sta dando battaglia nelle aule di tribunale con Viacom addirittura dal 2007. Dopo la prima vittoria del 2010 appannaggio di Mountain View (ved. questa notizia), il mese scorso Viacom ha vinto in appello. La causa è stata così rinviata ad un livello di giudizio inferiore in modo da stabilire se la società di Page e Brin abbia ignorato in modo volontario i materiali pubblicati su YouTube in violazione dell’altrui copyright.
Sul ruolo del cosiddetto “intermediario della comunicazione” si era recentemente espressa la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (ved. questo articolo) e, per quanto riguarda il nostro Paese, il tribunale di Roma nella vertenza Mediaset-Google (ved. questo articolo).