Quando Xiaomi venne fondata i vertici dell’azienda non nascosero di ispirarsi alla filosofia di Apple con l’intento però, diversamente da quanto fatto dalla Mela, di “democratizzare” la tecnologia, offrendo dispositivi di punta a prezzi accessibili.
Xiaomi sta lavorando da qualche tempo sullo sviluppo dei propri SoC ARM e, secondo le ultime informazioni, l’azienda conta sulla collaborazione di Samsung per far avanzare il progetto. Se gli sforzi sin qui compiuti dovessero portare i primi frutti, Qualcomm e MediaTek – fornitori di chip che Xiaomi utilizza attualmente – potrebbero uscirne piuttosto “ammaccati”.
La realizzazione dei propri SoC da parte di un’azienda come Xiaomi dipende da molteplici fattori. Progettare un SoC basato su architettura ARM senza alcun livello di personalizzazione e accompagnato da una GPU Mali, anch’essa senza alcuna differenziazione, è ovviamente molto “semplice”.
L’aggiunta di una serie di personalizzazioni volte a ottimizzare le prestazioni di base dell’architettura ARM utilizzata, come fa Qualcomm con i suoi chip Snapdragon oltre ad aziende quali Apple e Samsung, aumenta la complessità del SoC, specie se si aggiungono versioni modifiche della GPU come fa Qualcomm con le sue soluzioni Adreno ed Apple con i suoi core grafici personalizzati.
Da parte sua, Xiaomi potrebbe combinare core ad alte prestazioni basati sull’architettura Cortex-X2 con core Cortex-A78 e Cortex-A55, dando forma a una CPU strutturata in tre blocchi: uno a massime prestazioni, uno ad alte prestazioni e uno a più elevata efficienza.
La GPU merita una menzione speciale. Si diceva che Xiaomi avrebbe potuto usare una AMD Radeon ma alla fine tutto sembra indicare che non sarà così.
La spiegazione è che Samsung non sarebbe in grado, per motivi di produzione, di assicurare un buon numero di tail GPU avendo scelto di concentrarsi sulla realizzazione nei suoi stabilimenti dei nuovi SoC Exynos. Se ciò fosse confermato, allora il SoC Xiaomi sarà dotato di una GPU ARM Mali.
Xiaomi non è l’unica azienda che sta puntando molto sullo sviluppo dei propri SoC. Abbiamo visto recentemente che Google sta lavorando sul suo chip Whitechapel, SoC che potrebbe essere il cuore pulsante del futuro Pixel 6, smartphone che dovrebbe essere presentato il prossimo anno.
I grandi attori del settore tecnologico hanno una strategia volta alla realizzazione di SoC personalizzati per una serie di motivi molto importanti.
Sviluppare in proprio i chip permette loro di controllare meglio i cicli di aggiornamento, così come le forniture e le “riserve di magazzino”.
Offrire i propri SoC dà loro un valore unico e permette loro di differenziarsi rispetto alla concorrenza. Apple è stata una delle prime aziende a capire l’importanza di questo modus operandi ed è per questo che ha puntato così tanto sui suoi chip della serie A.
Infine, la questione dei costi. Il prezzo dei SoC Qualcomm di fascia alta e medio-alta è salito alle stelle e con l’avvento del 5G la situazione è divenuta ancora più complessa. La presenza del modem 5G integrato rappresenta un costo aggiuntivo significativo.
Sviluppare propri chip permette alle aziende di più grandi dimensioni di mantenere un maggiore controllo sui costi e ridurre le spese relative a uno dei componenti chiave.