Xiaomi, ad appena 6 mesi di distanza dal debutto in Italia, è divenuta il quarto produttore di smartphone per numero di smartphone venduti.
Lei Jun, fondatore, presidente e CEO dell’azienda cinese, ha annunciato la strategia di Xiaomi per i prossimi cinque anni. Grande attenzione sarà concentrata su due segmenti di mercato ritenuti di fondamentale importanza: smartphone e AIoT con quest’ultimo acronimo traducibile in All-in-IoT.
Ai più Xiaomi è conosciuta come un’azienda che progetta e produce smartphone di qualità a prezzi decisamente abbordabili ma è da circa 5 anni che la società è impegnata nel mercato dei dispositivi per l’Internet delle Cose, IoT appunto.
Il focus sarà sempre sugli smartphone ma Xiaomi intende cavalcare ancor più il business IoT fornendo gli strumenti per interconnettere i dispositivi intelligenti.
“La recente collaborazione strategica di Xiaomi con TCL Corp. rafforzerà ulteriormente il business degli elettrodomestici di Xiaomi nei mercati della supply chain e OEM, soprattutto per quanto riguarda condizionatori d’aria e lavatrici“, si legge in un comunicato della società.
Sul versante smartphone, confermata la separazione del marchio Redmi: il brand Mi verrà utilizzato per presentare i prodotti fascia medio-alta e sui nuovi canali di vendita al dettaglio mentre Redmi – come peraltro accaduto in passato – continuerà a concentrarsi sulla ricerca e lo sviluppo di smartphone estremamente convenienti con una qualità superiore contribuendo ad accelerare il ritmo dell’espansione globale. Inutile dire che gli smartphone di fascia medio-bassa rivestono un ruolo essenziale nell’espansione delle quote di mercato di un’azienda.
Xiaomi continuerà a portare avanti una strategia multi-brand che include anche le linee Black Shark, POCO e Meitu così da soddisfare le esigenze delle varie tipologie di utenza.
Nel terzo trimestre del 2018, le entrate internazionali di Xiaomi hanno rappresentato il 43,9% delle entrate totali.