Windows Subsystem for Linux (WSL) è una funzionalità di Windows 10 e Windows 11 che consente agli utenti di eseguire un ambiente Linux direttamente all’interno di host basato sul sistema operativo Microsoft, senza la necessità di una macchina virtuale separata o di attivare una configurazione dual boot. WSL è particolarmente utile per gli sviluppatori e gli utenti che necessitano di eseguire strumenti e applicazioni Linux all’interno di Windows.
WSL non soltanto permette di eseguire Linux in Windows ma anche di avviare programmi Linux in forma grafica. Nello specifico, il componente software WSLg permette di far apparire le icone delle programmi Linux nella barra delle applicazioni, nel menu Start, sul Desktop e in qualunque altra posizione dell’interfaccia di Windows. Inoltre, le applicazioni Linux dotate di interfaccia grafica sono eseguite in finestra.
I sistemi Linux diventano gestibili tramite WSL dall’interfaccia grafica di Windows
L’ingegnere Microsoft Craig Loewen annuncia che a breve WSL e tutte le sue impostazioni saranno finalmente gestibili attraverso l’interfaccia grafica di Windows. E poiché un’immagine vale più di mille parole, ecco la sezione delle impostazioni Windows che permette di regolare il comportamento di WSL in ogni suo aspetto.
Nell’immagine condivisa da Loewen, si vede come Windows consenta adesso di decidere quanti core logici assegnare alle macchine virtuali in esecuzione in WSL, di specificare il quantitativo di memoria utilizzabile da queste ultime, la dimensione del file di swap, la sua dislocazione a livello di file system e altro ancora.
Di norma, infatti, il comportamento di WSL può essere personalizzato in profondità intervenendo sul contenuto file .wslconfig
(basta aprirlo con un editor di testo). A ottobre 2023, ci siamo concentrati sulle impostazioni avanzate di WSL 2 che permettono di restituire memoria RAM al sistema host allorquando la macchina Linux risultasse temporaneamente inutilizzata e di ridurre lo spazio occupato su disco.
Ancora, con le ultime importanti novità introdotte in WSL, le macchine Linux possono accedere alle stesse interfacce di rete configurate sul sistema “ospitante”, rispettano le regole del firewall di Windows e si appoggiano ai server DNS configurati a livello del sottostante sistema operativo.
Tutte queste novità, ha rimarcato Loewen, non saranno soltanto modificabili tramite interfaccia grafica ma escono dalla fase sperimentale per diventare fruibili da tutti gli utenti, senza limitazioni.
WSL e il concetto di Zero Trust
Lowen aggiunge che WSL è progettato mettendo al primo posto il concetto di Zero Trust. Grazie al supporto di Microsoft Defender per Endpoint, lo strumento di protezione dell’azienda di Redmond consente adeso di monitorare in tempo reale l’ambiente, offrendo una protezione avanzata contro le minacce informatiche estesa anche alle macchine virtuali.
Un’altra novità significativa riguarda l’integrazione di Intune con WSL. Diventa adesso possibile gestire le impostazioni di WSL grazie all’agente Intune per Linux. Attualmente in anteprima pubblica, questa funzionalità consente di applicare scenari di accesso condizionato basati sullo stato della distribuzione Linux.
Le aziende possono determinare la conformità delle distribuzioni WSL in base ai nomi e alle versioni delle distro utilizzando script personalizzati. In futuro, sarà possibile creare script Linux personalizzati.
Prossimamente, inoltre, sarà possibile gestire WSL direttamente da Dev Home, avvalendosi della nuova funzione Environments. Dev Home aiuta gli sviluppatori a gestire, lanciare e creare nuovi ambienti di sviluppo, inclusi macchine Hyper-V, ambienti per il coding delle applicazioni e altro ancora. WSL farà parte di questa funzionalità, permettendo di interagire con le distribuzioni installate attraverso l’interfaccia di Dev Home.
Per provare l’ultima versione di WSL, suggeriamo di effettuarne il download da questa pagina su GitHub.
Credit immagine in apertura: Microsoft