Un gruppo di ricercatori dell’Università Tecnica di Eindhoven (TU/e) ha compiuto un passo rivoluzionario nelle comunicazioni wireless ad alta capacità, raggiungendo una velocità record di 5,7 Terabit al secondo su un collegamento ottico punto-punto lungo 4,6 chilometri in un contesto urbano. Traguardo raggiunto utilizzando luce infrarossa e tecnologie avanzate di comunicazione ottica nello spazio libero (Free Space Optics, FSO).
Il documento condiviso dai ricercatori evidenzia gli accorgimenti tecnici che hanno permesso di toccare la soglia dei 5,7 Tbps. Un valore colossale se si pensa, per fare un esempio, che la dorsale nazionale ZION, rete di trasporto realizzata da Open Fiber nel 2020 aveva raggiunto gli 800 Gbps per canale ottico permettendo di scalare fino a 48 Tbps per singola fibra. Un record a livello mondiale. A marzo 2025, Open Fiber ha annunciato una capacità di 81,6 Tbps tra l’Italia peninsulare e la Sicilia sulla rete ZION (34 canali da 2,4 Tbps ciascuno). Gli esperti di Eindhoven sono arrivati a 5,7 Tbps con un singolo collegamento wireless. Nello specifico, usando un segnale multiplexing a divisione di lunghezza d’onda (ne parliamo nel paragrafo seguente) largo 1,1 THz con 22 canali WDM.
Una dorsale ottica invisibile sopra Eindhoven
A differenza delle trasmissioni radio convenzionali, la tecnologia FSO utilizza fasci strettamente focalizzati di luce infrarossa per trasportare i dati. Il risultato è una comunicazione ultra-veloce, priva di interferenze.
Alla base del progetto c’è Reid Photonloop, una piattaforma sperimentale permanente costruita dalla TU/e per testare trasmissioni wireless ottiche ad altissima capacità. In essa viene impiegata una tecnica Wavelength Division Multiplexing (WDM) già nota nel mondo della fibra ottica, ma qui adattata per la prima volta a un sistema FSO urbano su lunga distanza. Lo schema in questione consente di combinare più lunghezze d’onda in un unico fascio ottico, aumentando esponenzialmente la banda disponibile.
I ricercatori hanno realizzato il collegamento tra il campus settentrionale della TU/e e l’High Tech Campus a sud della città di Eindhoven (Paesi Bassi), sfruttando le antenne ottiche sviluppate da Aircision, azienda locale specializzata in apparati per telecomunicazioni.
I vantaggi e le sfide del wireless ottico
L’impiego della luce infrarossa in ambito FSO offre latenza ridotta, ampia larghezza di banda e un livello di sicurezza fisica elevato, poiché il fascio di luce è strettamente direzionale e difficile da intercettare.
Tuttavia, persistono alcune limitazioni rilevanti: è indispensabile una linea visiva diretta con un allineamento ottico molto preciso; i fattori atmosferici (come pioggia, nebbia o turbolenze termiche) influenzano significativamente le trasmissioni dati.
Ciononostante, secondo Vincent van Vliet, uno dei responsabili del progetto, “la comunicazione wireless a infrarossi combina la velocità della fibra con la flessibilità delle reti wireless. Integrando tecnologie ottiche e wireless possiamo creare una rete capillare capace di portare connettività ultraveloce in ogni angolo del pianeta”.
Applicazioni future: FSO per il backhaul 5G/6G
Tra le applicazioni più promettenti di questa tecnologia vi è il collegamento wireless tra antenne 5G/6G e la dorsale di rete, in particolare in aree dove la posa della fibra risulta complessa o costosa. Aircision sta già lavorando su soluzioni che permettano di integrare i collegamenti FSO nei sistemi di telecomunicazione di nuova generazione, aprendo la strada a una rete urbana ad altissima densità basata su nodi ottici senza fili.
L’esperimento degli esperti di Eindhoven è quindi una sorta di proof-of-concept fondamentale per ripensare l’architettura delle future reti metropolitane: una dorsale dati invisibile, “sospesa” nell’aria, capace di garantire connessioni multi-Terabit tra edifici, data center, base station e nodi strategici, senza la rigidità dell’infrastruttura cablata.
La strada per l’adozione su larga scala è ancora lunga, ma i ricercatori accademici hanno dimostrato che l’unione tra l’ottica avanzata e la comunicazione wireless può ridefinire radicalmente la connettività urbana nel contesto delle smart city e delle reti del futuro.
Credit immagine in apertura: Vincent van Vliet