Tra qualche tempo le applicazioni Windows potranno funzionare sui dispositivi Android? Sarà ancora una volta Wine il trait d’union tra le due piattaforme, così distanti l’una dall’altra. È stato lo sviluppatore di Wine, Alexandre Julliard, a rivelare la novità nel corso di una dimostrazione svolta durante il FOSDEM 2013, evento che richiama e riunisce gli sviluppatori opensource di tutto il mondo.
Sebbene nel suo logo campeggi un bicchiere di vino, Wine è l’acronimo di “Wine Is Not an Emulator“, un’espressione con la quale l’autore del progetto ha sempre voluto rimarcare come il software intenda “replicare” le API di Windows così da fornire alle applicazioni nate per il sistema operativo Microsoft la possibilità di essere eseguite anche su piattaforme Linux.
Gli utenti di Android, sistema operativo che, esso stesso, poggia sul kernel Linux potranno così ben presto avviare le applicazioni originariamente scritte per la piattaforma Microsoft. La maggior limitazione deriverà, evidentemente, dalle dimensioni dello schermo che equipaggia il dispositivo mobile mentre sarà assicurato il supporto per un gran numero di applicazioni Windows.
Julliard è attualmente un dipendente di CodeWeavers, società che si occupa della crescita di Crossover, l'”incarnazione” commerciale di Wine per sistemi Linux e Mac OS X.
Durante la dimostrazione al FOSDEM di Bruxelles, Julliard ha provato ad avviare alcune applicazioni Windows sulla piattaforma Android: l’esperimento è andato a buon fine nonostante le prestazioni garantite da Wine fossero tutt’altro che entusiasmanti. L’autore del software ha precisato che la lentezza nell’esecuzione delle applicazioni Windows era dovuta principalmente all’ambiente di test (è stato emulato un device Android e non utilizzato un dispositivo “fisico”).