Era il 20 novembre 1985, esattamente trent’anni fa, quando Bill Gates ed il socio Paul Allen – che fondarono Microsoft circa dieci anni prima – presentarono la prima versione di Windows.
Il lancio di Windows fu un momento epocale perché Microsoft, che fino ad allora non aveva mai offerto la possibilità di usare un’interfaccia grafica, consegnò nelle mani degli utenti uno strumento che permettesse di porre da parte MS-DOS ed i suoi comandi fino ad allora impartiti esclusivamente da un’interfaccia testuale.
Windows 1.0, già nel 1985, propose “un assaggio” di tutto ciò che sarebbe stato portato a maturazione intempi successivi: menu a discesa, barre di scorrimento, icone e finestre di dialogo facevano già mostra di sé.
Bisogna essere onesti. All’epoca noi accogliemmo Windows 1.0 piuttosto freddamente, abituati com’eravamo a lavorare con i comandi DOS. Anche perché allora Windows non era un vero e proprio sistema operativo ma semplicemente un’interfaccia grafica, interamente basata sulle fondamenta di MS-DOS.
Windows 1.0, comunque, propose le primissime versioni del Blocco Note, di Paint e della Calcolatrice che sono ancora presenti nel sistema operativo Microsoft (due di questi programmi, nella loro semplicità ed in “incarnazioni” più moderne, sono ancor’oggi ampiamente utilizzati).
Dopo le versioni intermedie di Windows, rilasciate a fine anni ’80, è con Windows 3.x che Microsoft inizia a compiere un netto balzo in avanti: Windows 3.0 fu lanciato nel 1990 mentre Windows 3.1 debuttò due anni più tardi.
Capaci di supportare i processori Intel 386, è con queste versioni di Windows che il sistema operativo Microsoft iniziò a dimostrarsi più convincente.
Windows NT, presentato nel 1993, pose una vera e propria pietra miliare nella storia di Microsoft perché fu il primo sistema a 32 bit dell’azienda di Redmond, la prima piattaforma pensata espressamente per il mondo delle imprese e per le macchine server.
È con Windows 95, poi, immesso sul mercato nell’agosto 1995, poco più di vent’anni fa, che Microsoft ha scritto una pagina davvero importante. Accompagnato dalle note del brano Start me up dei Rolling Stones, il lancio di Windows 95 fu un evento colossale.
Si trattò del primo sistema operativo consumer ibrido a 16/32 bit. Windows 95 mostrò un nuovo modo di lavorare e divertirsi, tutto incentrato sull’utilizzo del nuovo pulsante Start.
Windows 95, a differenza dei predecessori, non era una semplice interfaccia (non necessitava più di MS-DOS come requisito).
Fu con questo sistema operativo che Microsoft introdusse un abbozzo di multitasking ed un primo acerbo plug and play, per il riconoscimento e la configurazione automatica dell’hardware.
Il resto della storia, poi, è nota ai più con il lancio di Windows 98, dell’apprezzatissimo Windows 2000 e dello sfortunato Windows ME.
Il vero cambio di rotta fu segnato da Windows XP, sistema operativo presentato nell’ottobre 2001 che, ancor’oggi, nonostante sia stato definitivamente ritirato da Microsoft nell’aprile 2014 (dopo una vita lunghissima) è ancora usato da qualcosa come il 12% degli utenti a livello planetario (fonte: NetApplications, ottobre 2015).
Microsoft ha poi lanciato sistemi operativi dalle alterne fortune: Windows Vista nel 2006, rivelatosi un flop; l’apprezzato e popolarissimo Windows 7 nel 2009; Windows 8 – bocciato dall’utenza – nel 2012; Windows 8.1, che ha risollevato le sorti del predecessori e Windows 10, proprio quest’estate, il 29 luglio 2015.
Windows 10, come più volte evidenziato, potrebbe essere l’ultimo sistema operativo Microsoft. Stando a quanto rimarcato dai portavoce del colosso di Redmond, Windows 10 sarà sempre più un software-as-a-service, una piattaforma che saprà tempestivamente aggiornarsi – attraverso Windows Update – con il trascorrere del tempo e, addirittura, cambiare completamente pelle.