È stato segnalato da più parti, in tutto il mondo, un comportamento anomalo di Windows Defender che in Windows 10 comincia improvvisamente a creare centinaia di file all’interno della cartella %programdata%\Microsoft\Windows Defender\Scans\History\Store
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Quelli creati sembrano hash MD5, impronte digitali create a partire dal contenuto dei file memorizzati su disco. Ogni singolo elemento pesa pochi byte ma sommando il peso di tutti gli elementi in alcuni casi Windows Defender è arrivato a occupare fino a 30 GB di spazio.
Un quantitativo di dati davvero ragguardevole se si considera che alcune unità SSD non superano i 256 GB di capienza (per non parlare dei sistemi più vecchi che usano supporti di memorizzazione ancora meno generosi in termini di spazio disponibile).
Microsoft avrebbe già individuato il problema risolvendolo con il rilascio della versione 1.1.18100.6 del motore di scansione di Windows Defender.
Il consiglio è quindi quello di digitare Sicurezza di Windows nella casella di ricerca di Windows 10, fare clic sull’icona Impostazioni in basso a sinistra quindi su Informazioni su. Nel caso in cui si leggesse una versione del motore antecedente la 1.1.18100.6, è bene digitare Verifica disponibilità aggiornamenti nella casella di ricerca quindi installare gli aggiornamenti più recenti per Windows Defender da Windows Update.
L’applicazione degli ultimi aggiornamenti per Windows Defender sarà istantanea e non richiede il riavvio della macchina.