Una domanda ricorrente riguarda i motivi per cui Microsoft ha deciso di non rilasciare Windows 9 e fare il salto, nel 2015, da Windows 8/Windows 8.1 a Windows 10.
Diciamo subito che le ragioni della scelta non sono state mai rese note. Tuttavia, sono state avanzate diverse ipotesi che sembrano essere plausibili.
Innanzi tutto c’è il marketing: nel 2015 usciva da un’esperienza largamente fallimentare, quella di Windows 8.x, che Microsoft voleva mettersi alle spalle alla svelta.
Passare a Windows 10 significava presentare un sistema operativo che voleva rompere decisamente con il passato rimuovendo ciò che era stato implementato male in Windows 8.x e recuperando invece le idee più azzeccate. Il passaggio a una “release a doppia cifra” voleva evidentemente accrescere la suggestione di una piattaforma totalmente rinnovata e in linea con le aspettative degli utenti.
I vertici di Microsoft non hanno mai descritto Windows 10 come “l’ultimo sistema operativo” della storia dell’azienda: una dichiarazione simile è riconducibile all’ingegnere Jerry Nixon che la rese durante una conferenza Ignite. L’obiettivo era però quello di presentare Windows 10 come un sistema operativo capace di aggiornare le sue funzionalità in modo radicale con un rilascio di aggiornamenti semestrali (oggi diventati annuali), ben oltre quindi le patch di sicurezza mensili e i Service Pack che gli utenti delle precedenti versioni di Windows conoscevano bene.
Una filosofia nuova, del Windows-as-a-Service, che la denominazione Windows 10 voleva amplificare.
Windows 9 non esiste anche per un altro motivo: mettendo da parte gli aspetti legati al marketing va detto che molti programmi legacy effettuano un controllo superficiale rispetto alla versione del sistema operativo in uso.
Windows 9 avrebbe potuto essere considerato come un Windows 95 o un Windows 98 effettuando elementari controlli di versione basati su stringa.
Provate ad aprire il prompt dei comandi digitando cmd
nella casella di ricerca: il comando ver
restituisce chiaramente la versione del sistema operativo utilizzata (è l’analogo del comando winver
che mostra gli stessi dati in forma grafica). Per ottenere maggiori informazioni si può anche digitare systeminfo
e premere Invio.
Esistono però particolari API che offrono come risposta una sistema contenente nome e versione del sistema operativo: ovvio che le applicazioni più vecchie, scritte male, avrebbero potuto considerare Windows 9 come un sistema operativo quale Windows 9x.
Tra parentesi, PowerShell consente di utilizzare ad esempio la sintassi [System.Environment]::OSVersion.Version
per recuperare tutti i dati di versione e [System.Environment]::OSVersion.Version.Build
per leggere il numero di build.
Così usando in uno script if([System.Environment]::OSVersion.Version.Build -lt 22000) { Write-Host "Non stai usando Windows 11" }
è possibile mostrare un messaggio agli utenti che non usano Windows 11. Qui si possono trovare i numeri di versione di Windows.
Infine, inutile dire che Windows 8.1 è stato il tentativo di risollevare le sorti di un sistema operativo nato male, Windows 8, basato su un’interfaccia utente inutilizzabile che guardava al futuro – fatto tutto di multitouch – senza che sul mercato ci fossero dispositivi pienamente compatibili e cancellando d’improvviso mouse, tastiera e touchpad che allora, come oggi, continua a sfruttare un’ampia fetta di utenti di Windows. Ecco quindi che Windows 9 è stato di fatto quel Windows 8.1 con cui si è provato a mettere una pezza ai madornali errori commessi.