Come abbiamo riportato nei giorni scorsi, Microsoft ha offerto un buon numero di dettagli sulla prossima versione di Windows. L’interfaccia di Windows 8, questo l’appellativo col quale stampa ed osservatori si riferiscono al sistema operativo “made-in-Redmond” che verrà, ha sorpreso molti dal momento che non erano circolate anticipazioni in tal senso, se non nell’ultimo periodo.
D’ora in avanti, tuttavia, comincia ad uscire dalla nebbia la strategia che Microsoft intende porre in campo: l’idea è quella di traghettare Windows da una seconda generazione di dispositivi – che fanno uso di finestre, icone, menù e strumenti di puntamento – alla terza.
Con la terza generazione, si punterà molto su multitouch, rilevamento e riconoscimento dei gesti dell’utente, analisi di parametri fisici.
Per dare slancio alla fase di transizione, la società oggi guidata da Steve Ballmer sembra orientata a far qualcosa che, sino a qualche anno fa, nessuno in azienda si sarebbe immaginato: offrire agli utenti di Windows la possibilità di interagire con un’interfaccia touch senza usare dispositivi hardware compatibili. In altre parole, Windows 8 affiancherà il supporto per le funzionalità multitouch offerte dai più moderni tablet con quello rivolto a tutti coloro che posseggono personal computer dotati di tastiere e mouse.
Nei primi anni ’90, quando Microsoft si preparò a sostenere la migrazione dal vecchio DOS a Windows, i programmatori di Redmond realizzarono un’interfaccia grafica “sopra” MS-DOS. A nessun cliente venne impedito di eseguire i programmi da riga di comando, così come era abituato a fare in precedenza.
Windows 8 sembra chiamato a svolgere un compito molto simile: la nuova versione del sistema operativo proporrà, in modo predefinito, una shell di nuova generazione (“Metro UI“), già portata al debutto nel Windows Media Center, poi nello Zune ed infine in Windows Phone 7.
Stando a quanto emerso dalla presentazione di Steven Sinofsky, presidente della divisione Windows, gli utenti non saranno più accolti da un desktop denso di icone ma da un “personale mosaico fatto di tile” (con il termine tile si fa riferimento alle “piastrelle” grafiche che fungono da “raccoglitori” per diverse tipologie di contenuti). Dal punto di vista funzionale le tiles rivestiranno lo stesso ruolo delle tradizionali icone (si comporteranno nello stesso modo quando cliccate o, semplicemente, selezionate). Diversamente rispetto alle icone, le “tiles” visualizzeranno informazioni prodotte dalle varie applicazioni installate. Ed ecco, allora, che la “piastrella” relativa alla posta elettronica mostra la lista dei nuovi messaggi pervenuti, il “tile” calendario visualizza gli appuntamenti del giorno mentre la “piastrella” relativa agli investimenti finanziari, il valore aggiornato di azioni e titoli.
L’interfaccia è talmente nuova che le applicazioni, per poterne trarre giovamento, dovranno essere riscritte di sana pianta. Gli sviluppatori potranno però ricorrere a tecnologie pensate essenzialmente per il web e che invece sono destinate a trovar posto anche su desktop e dispositivi mobili. Applicazioni che fanno uso di HTML5 e JavaScript potranno essere aperte a schermo intero, come accade sugli iPad di Apple, oppure essere affiancate l’una all’altra.
I vecchi software, comunque, continueranno a funzionare in Windows 8: nelle mani degli utenti sarà messo a disposizione un meccanismo che consentirà di avviare qualunque programma in modalità “Desktop” o “Windows 7“.
La soluzione che Microsoft ha nel cappello sembra quindi essere orientata proprio a lenire timori e ridurre le resistenze degli utenti nei confronti dell’approccio multitouch: l’obiettivo pare essere quello di abituare gli utenti ad usare un’interfaccia nuova, studiata appositamente per i device e le periferiche di input di nuova generazione, senza tagliar fuori nessuno. Si comincia con tastiera e mouse, pronti però per il grande salto.