In termini di frequenza di clock, il requisito minimo è rimasto invariato tra le varie versioni di Windows. Windows 11 prevede l’utilizzo di processori ad almeno 1 GHz che devono però essere dual core o più potenti. Inoltre devono figurare nella lista delle CPU compatibili con Windows 11. In un altro articolo abbiamo spiegato come sia possibile installare Windows 11 su un PC non compatibile.
Nel caso di Windows 7, uno dei sistemi operativi meglio riusciti di Microsoft, i requisiti erano meno severi (soprattutto se si pensa che Windows 11 richiede 4 GB di RAM come valore minimo, la presenza del chip TPM 2.0 e l’attivazione della funzione Secure Boot). Anche Windows 7, tuttavia, prevedeva l’utilizzo di sistemi dotati di CPU da 1 GHz a salire.
Lo YouTuber NTDEV ha dimostrato che il requisito del clock pari a superiore a 1 GHz in realtà rappresenta un mero punto di riferimento. Come si vede nel video, NTDEV ha utilizzato 86Box, uno strumento pubblicato su GitHub che permette di emulare Windows sulle più vecchie piattaforme hardware x86.
Spiegando come funziona un processore, abbiamo visto che il clock esprime il numero di cicli che possono essere eseguiti in un secondo.
Nel corso della prova, NTDEV ha voluto eseguire Windows 7 Ultimate su una macchina Pentium P5 (quinta generazione) con frequenza di clock appositamente abbassata fino a 5 MHz. Si tratta di un valore 200 volte inferiore rispetto ai 1.000 MHz richiesti dal Windows 7 del 2009. Inoltre, la macchina usata come banco di prova utilizzava appena 128 MB di memoria RAM contro 1 GB indicato da Microsoft come requisito minimo per Windows 7.
NTDEV racconta che Windows 7 riesce incredibilmente ad avviarsi (dopo 28 minuti di attesa) con un sistema così antidiluviano e addirittura offre il supporto per il multitasking. Per raggiungere l’obiettivo, tuttavia, NTDEV ha dovuto disattivare moltissimi servizi di sistema e ha precisato che scendendo sotto i 50 MHz di clock l’interfaccia di login di Windows 7 non compare mai. Al fine di far apparire un prompt dei comandi all’avvio, NTDEV ha dovuto modificare il registro di Windows 7 ponendo il sistema in una sorta di stato “pseudo-OOBE” e cancellare il contenuto della cartella \windows\system32\oobe
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