Stando al contenuto di alcuni report elaborati da Microsoft, il numero delle installazioni di Windows 11 si collocherebbe al di sotto dei 500 milioni su scala planetaria. A distanza di due anni esatti dal lancio della versione finale di Windows 11 (ottobre 2021), il sistema operativo non ha ancora raggiunto la soglia del mezzo miliardo di utenti. Secondo l’azienda di Redmond, infatti, il traguardo sarà raggiunto e superati soltanto a inizio 2024.
Il tasso di adozione di Windows 11 si rivela quindi significativamente più basso rispetto a quello che fece registrare in passato il predecessore Windows 10. Con Windows 10, infatti, Microsoft ha toccato i 500 milioni di installazioni a distanza di circa 12 mesi dalla pubblicazione della release definitiva. Quindi in metà del tempo rispetto a Windows 11.
Adozione di Windows 11 lenta, al di sotto delle aspettative di Microsoft
Sia nel caso di Windows 10 che di Windows 11, Microsoft ha assicurato l’aggiornamento gratuito a partire dalle precedenti versioni del sistema operativo. Nel caso di “ten“, però, la possibilità di passare gratis a Windows 10 era estesa sia agli utenti di Windows 7 che a quelli di Windows 8.x; nel caso di Windows 11, almeno fino a qualche giorno fa, l’aggiornamento era possibile – in via non ufficiale – anche per gli utenti di Windows 7 e Windows 8.1 mentre Microsoft ha sempre detto che ha pieno titolo per passare a “eleven” chiunque utilizzi una licenza valida di Windows 10.
L’azienda di Redmond ha modificato questo schema solo di recente annunciando che Windows 11 non si attiva più con le chiavi di Windows 7 e Windows 8.1. Anche se, come abbiamo avuto modo di verificare, il sistema operativo e il predecessore Windows 10 al momento continuano ad attivarsi con i Product Key CoA (Certificate of Authenticity) delle precedenti versioni di Windows (Windows 7 e Windows 8.x).
I requisiti per l’installazione di Windows 11 ne frenano la diffusione
Piuttosto, l’adozione di Windows 11 risulta più lenta per via delle richieste più stringenti in termini di requisiti hardware imposte da Microsoft. Già ad agosto 2021, prima del lancio di Windows 11, spiegavamo perché Windows 10 è destinato a diventare un sistema operativo immortale: la necessità di usare sistemi basati su processori Intel Kaby Lake (ottava generazione, numero “8” come prefisso nella sigla del modello) o AMD Ryzen 2000 è già di per sé un fattore limitante, peraltro non giustificato in diversi scenari. Per non parlare della presenza e dell’abilitazione obbligatoria di chip TPM e funzionalità Secure Boot.
È vero, con qualche semplice “gabola” è possibile installare Windows 11 sui PC non compatibili: ma in quanti sono disposti a rischiare la mancata ricezione degli aggiornamenti di sicurezza, cosa ventilata più volte da Microsoft ma ad oggi mai trasformatasi in realtà?
Le statistiche StatCounter aggiornate a settembre 2023 incoronano Windows 10 come il sistema operativo più utilizzato in assoluto (71,6%); segue Windows 11 con il 23,6%. Windows 7 è stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi utenti ad inizio 2023 passando dal 10% circa al 3,3% di oggi.