Se provate oggi a digitare Cronologia nella casella di ricerca di Windows 11 per poi selezionare la voce Visualizza cronologia degli aggiornamenti, il sistema operativo Microsoft propone una finestra che permette di accedere agli aggiornamenti delle funzionalità e ai pacchetti qualitativi, agli aggiornamenti dei driver, agli update delle definizioni antimalware e ad altre tipologie di aggiornamenti. Nell’articolo dedicato a come aggiornare Windows 11, abbiamo visto le differenze tra i vari pacchetti.
Le prossime versioni stabili di Windows 11, tuttavia, integreranno anche la nuova sezione Aggiornamenti componenti IA. Si tratta di una novità che, ancora una volta, conferma quanto Microsoft sia determinata a spingere sull’integrazione di nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale.
Aggiornamento dei componenti software basati sull’intelligenza artificiale in Windows 11
Ad accorgersi della novità è, ancora una volta, il noto leaker PhantomOfEarth che su X ha pubblicato la nuova schermata Cronologia degli aggiornamenti, avvistata nella build 26217 di anteprima.
Per il momento non si hanno ulteriori dettagli perché l’azienda di Redmond non ha ancora indicato quali componenti basati sull’intelligenza artificiale saranno gestiti attraverso la routine di aggiornamento dedicata.
Facile ipotizzare che sotto l'”ombrello” degli Aggiornamenti componenti IA, gestiti sempre attraverso Windows Update, possano ricadere componenti come Copilot per Windows ma anche Copilot for Microsoft 365, ovvero la versione dello strumento basato sull’intelligenza artificiale generativa destinata agli utenti business (titolari di un abbonamento Microsoft 365).
Anche l’integrazione di Copilot con Edge è facile che possa essere ricompresa nel nuovo sistema di aggiornamento. “Della partita” dovrebbe essere anche il nuovo AI Explorer, uno strumento che si occupa di memorizzare tutte le attività svolte dall’utente con il suo PC, così da facilitare successive operazioni di ricerca.
Per scongiurare qualunque contestazione, Microsoft dovrebbe rendere completamente locale il funzionamento di AI Explorer. In altre parole, l’addestramento continuo del modello e le successive attività di inferenza avverrebbero senza scambiare un solo byte di dati con i server cloud dell’azienda di Redmond.
AI Explorer: una memoria a tutto tondo su ciò che si fa con il PC
Qualche tempo fa vi abbiamo presentato Windrecorder, programma open source che registra tutto quanto appare sullo schermo. L’idea è quella di salvare tutto in modo da consentire all’utente, successivamente, di trovare quell’informazione che riesce proprio a individuare.
Allo stesso modo, AI Explorer resterebbe in esecuzione in background tenendo traccia di tutto quanto fatto con il proprio PC, indipendentemente dalle app in esecuzione. Questo comportamento consentirebbe la creazione di “ricordi digitali”, recuperabili in qualsiasi momento. AI Explorer, ad esempio, potrebbe ricordare il contenuto delle conversazioni WhatsApp, di documenti ed email, delle pagine Web visitate e via dicendo.
L’interfaccia di ricerca dovrebbe essere posizionata nella parte inferiore dello schermo, probabilmente “riciclando” la casella già presente nella barra delle applicazioni.
A conferma del fatto che AI Explorer funzionerà in locale, sembra che requisito imprescindibile sia la presenza – sulla macchina in uso – di un chip dotato di NPU (Neural Processing Unit).
Credit immagine in apertura: Microsoft.