Il più recente sistema operativo di casa Microsoft è stato rilasciato in versione finale il 5 ottobre 2021. Da quella data è iniziato un periodo durante il quale l’azienda di Redmond ha rilasciato due aggiornamenti delle funzionalità: il primo si chiama Windows 11 22H2 (pubblicato a settembre 2022), il secondo Moment 1 (ottobre 2022).
Il secondo altro non è che un pacchetto aggiuntivo, sempre distribuito attraverso Windows Update, col quale Microsoft ha attivato una serie di funzionalità nuove lasciate disabilitate al momento della pubblicazione di Windows 11 22H2.
Nel 2023 Windows 11 verrà interessato da un feature update e due pacchetti Moments.
Con Windows 11 è stato introdotto un nuovo linguaggio in termini di design introducendo un’interfaccia utente che propone angoli arrotondati, sfumature e un nuovo sfondo trasparente chiamato Mica che mira a sostituire il vecchio design Acrylic scelto per Windows 10.
Confrontando le applicazioni in esecuzione su Windows 10 con quelle avviate su Windows 11 si nota che per la prima volta da anni, la loro interfaccia risulta notevolmente ridisegnata per essere in linea con il nuovo linguaggio grafico di Windows 11.
Dopo 27 anni il pulsante Start è stato spostato dall’angolo sinistro al centro dello schermo, nella barra delle applicazioni, traendo spunto dall’impostazione che era stata introdotta in Windows 10X, sistema operativo per i dispositivi a doppio schermo che non ha mai visto la luce.
Il menu Start, criticato da un ex designer Microsoft, è stato esso stesso ridisegnato con le “piastrelle” introdotte all’epoca di Windows 8.x che sono sparite per sempre. In un altro articolo abbiamo visto come funziona il menu Start di Windows 11 e come personalizzare il suo comportamento.
Diversamente da quanto avvenuto con Windows 10, in Windows 11 sono stati aggiornati visivamente anche alcuni elementi che raramente vengono mostrati agli utenti: si pensi alla nuova finestra del terminale, alle finestre di dialogo del firewall di Windows, a tanti oggetti come l’indicatore del volume e della luminosità dello schermo che adesso compaiono sopra la barra delle applicazioni, sovrapposti a qualunque finestra e al desktop.
Tra gli elementi cambiati rispetto a Windows 10 citiamo i menu contestuali, le schermate delle impostazioni (Windows+I
) e le finestre di Esplora file che finalmente propone un’interfaccia a schede.
Sebbene Windows 11 offra nel complesso un’interfaccia decisamente più coerente con il suo design, scavando un po’ più a fondo si scoprono tante somiglianze con Windows 10, Windows 8.x, Windows 7, Windows Vista, Windows XP e, addirittura, con Windows 2000, Windows 95, Windows NT 4.0 e Windows 3.1.
Andando alla ricerca delle principali elementi incoerenti di Windows 11 si trovano addirittura nove livelli di scelte di design differenti che ci portano indietro nel tempo.
L’autore dell’articolo che mette in evidenza le principali anomalie dell’interfaccia di Windows 11 non lo fa presente, ma premendo Windows+R
quindi digitando control
, Windows 11 permette di accedere allo storico Pannello di controllo che rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato. Il Pannello di controllo avrebbe dovuto essere eliminato, nei piani di Microsoft, già con il lancio di Windows 10 ma il suo stretto legame con vari aspetti della configurazione del sistema hanno costretto a rimandare il “pensionamento”.
E francamente lo storico Pannello di controllo resta comunque, a nostro avviso, uno strumento utile per accedere ad alcune impostazioni di sistema non immediatamente individuabili attraverso la nuova interfaccia.
Consultando l’articolo citato in precedenza, è possibile scoprire dove Windows 11 continua a raccogliere elementi provenienti dalle precedenti versioni del sistema operativo.