L’ultimo aggiornamento di Windows 11 (versione di anteprima Build 27823) ha introdotto una novità interessante: la possibilità di eseguire installazioni pulite su partizioni formattate con il file system ReFS (Resilient File System). ReFS è progettato per offrire prestazioni superiori rispetto allo storico NTFS, che resta comunque supportato come prima opzione, maggiore integrità dei dati e supporto per volumi fino a 35 Petabyte.
Cosa offre ReFS con Windows 11
Il file system ReFS è pensato per migliorare la gestione dei dati su larga scala, con l’obiettivo di massimizzarne la disponibilità, migliorare le prestazioni e la resilienza. Tra i principali vantaggi troviamo:
- Scalabilità: ReFS supporta volumi e file fino a 35 Petabyte, con un enorme balzo in avanti rispetto ai 256 Terabyte di NTFS.
- Integrità dei dati: Grazie all’uso di checksum per i metadati, ReFS migliora la gestione degli errori e previene la corruzione dei dati.
- Gestione dinamica dello storage: La funzione “Storage Spaces” introdotta da Microsoft, e della quale abbiamo già parlato, colloca i dati frequentemente utilizzati su supporti più veloci per ottimizzare le performance.
Nonostante le sue potenzialità, ReFS presenta alcune limitazioni che ne rallentano l’adozione immediata, come l’impossibilità di essere utilizzato sui supporti rimovibili. Alcune caratteristiche di NTFS, inoltre, come la compressione del file system e le quote disco, non sono ancora supportate da ReFS, anche se Microsoft ha indicato che potrebbe aggiungere queste funzionalità in futuro.
Windows 11 si installa su partizioni ReFS
Come confermato da phantomofearth, che per primo si è accorto della novità nella routine d’installazione di Windows 11, il sistema operativo Microsoft si installa anche su partizioni ReFS. Nel momento in cui il setup chiede di selezionare la partizione di destinazione per Windows 11, è possibile fare un doppio clic per selezionare il file system preferito: il classico NTFS oppure il più recente ReFS.
Immagine tratta da X, phantomofearth
L’introduzione del supporto per ReFS, che passa da Windows Server a un sistema operativo come Windows 11, segna un momento significativo nell’evoluzione del sistema operativo Microsoft.
Sebbene l’implementazione di ReFS sia ancora in fase sperimentale, le versioni future di Windows potrebbero beneficiare di un file system più robusto, veloce e resiliente.
Gli sviluppatori di Redmond hanno già cominciato a introdurre altre funzionalità ReFS in Windows 11, come il supporto per ReFS Block Cloning, meccanismo che migliora la velocità di copia dei file. Un altro segno che l’azienda sta lavorando per rendere questo file system sempre più integrato nelle versioni consumer di Windows.
Credit immagine in apertura: Microsoft