Secondo quanto riportato da Neowin è stato individuato un problema nel prossimo aggiornamento 24H2 di Windows 11.
Questo sembra riguardare BitLocker, software di crittografia per supporti SSD. Sebbene tale soluzione abbia comportato una serie di problemi per gli utenti Windows negli ultimi anni, con il nuovo aggiornamento questa potrebbe essere impostata come predefinita al momento dell’installazione di un nuovo sistema operativo.
Stando ai test effettuati, tale attivazione andrebbe a ridurre del 45% le prestazioni di Windows Pro se installato su una memoria SSD. Presumibilmente, il decremento prestazionale può avere effetti simili anche su altre versioni del sistema operativo.
La funzione in questione, infatti, agisce eseguendo in continuazione processi di crittografia e decrittografia sui dati SSD, con conseguente freno per le prestazioni del computer. Ciò, però, potrebbe comportare anche un altro inaspettato problema forse ancora più preoccupante.
Velocità SSD dimezzata con BitLocker: cosa è successo?
Chi non ha conoscenza di BitLocker, infatti, potrebbe andare a crittografare dei dati in modo inconsapevole e, in caso di smarrimento delle chiavi, perdere l’accesso ai file coinvolti nell’operazione.
Secondo quanto affermato dallo YouTuber Stacksmashing, poi, vi sarebbe addirittura un terzo aspetto negativo. La crittografia di BitLocker, a quanto pare, non sarebbe neanche così sicura se vittima delle attenzioni indesiderate di un cybercriminale esperto.
In un filmato, infatti, il content creator dimostra come un utente Windows 10 o Windows 11 Pro può vedere i propri dati decrittografati e letti attraverso un Trusted Platform Module (TPM), con un dispositivo apposito creato con Raspberry Pi Pico acquistabile per pochi dollari.
Per fortuna va puntualizzato come il problema della crittografia automatica può essere risolto in modo semplice. Al fine di evitare rallentamenti, infatti, basta disabilitare la crittografia del dispositivo agendo in Impostazioni – Privacy e sicurezza. Al di là di questo tipo di intervento, è probabile che Microsoft interverrà eliminando l’attivazione predefinita di questa impostazione.