Microsoft ha nuovamente confermato che Windows 11 non si installerà sui sistemi che non rispettano i requisiti minimi.
Windows 11 potrà essere installato sui sistemi basati su processore Intel di ottava generazione (o successiva), AMD Zen 2 e seguenti oltre che su piattaforma ARM (SoC Qualcomm serie 7 e 8).
Requisiti essenziali restano l’utilizzo del chip TPM 2.0 e l’abilitazione del Secure Boot a livello di BIOS UEFI.
Ancora oggi è possibile utilizzare diverse strategie per installare Windows 11 sui sistemi incompatibili: si può applicare una modifica a livello di registro di sistema, modificare il contenuto del file ISO di Windows 11 ripristinando una libreria utilizzata con il precedente sistema operativo, intervenire con una modifica durante l’aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 con Windows Update.
Stando a quanto dichiarato da Microsoft tutti questi sistemi non dovrebbero più funzionare quando Windows 11 sarà disponibile in versione finale, verosimilmente tra il 20 e il 24 ottobre prossimi.
Microsoft prevede di utilizzare Windows Update per verificare la piena compatibilità del sistema in uso e mostrare una notifica su quei sistemi che non soddisfano i requisiti minimi.
Non è escluso che possano emergere nuovi meccanismi per superare la verifica dei requisiti minimi anche perché i processori Intel Core di settima generazione e i Ryzen 1000 si sono rivelati comunque in grado di supportare Windows 11. Microsoft, da parte sua, ha confermato a chiare lettere che farà di tutto per bloccare qualunque espediente per scavalcare i controlli.