Quando Microsoft ha presentato Windows 11, all’inizio di ottobre 2021, i vertici della società affermarono che il sistema operativo sarebbe stato il “primo capitolo di una nuova era“. A distanza di più di un anno cominciano a delinearsi i piani futuri di Microsoft e i “proclami” del lancio di Windows 11 iniziano a farsi più concreti.
Durante la presentazione dei nuovi processori AMD Ryzen 7000, il CEO di AMD Lisa Su ha chiamato sul palco Panos Panay, vice presidente esecutivo e Chief Product Officer di Microsoft per parlare del legame tra Windows e i nuovi prodotti della società di Sunnyvale.
Con i Ryzen 7040 debutta il nuovo motore integrato in hardware dedicato alle elaborazioni di intelligenza artificiale: Ryzen AI.
La sezione che si occupa di elaborazioni legate all’intelligenza artificiale, “ritagliata” a livello di processore, permette di sgravare CPU e GPU ottimizzando le prestazioni.
Windows 11 e Windows 12 si legheranno a doppio filo con Ryzen AI: “l’intelligenza artificiale è la tecnologia che ridefinisce il nostro tempo, è qualcosa che non ho mai visto prima. Sta trasformando le industrie, sta migliorando la nostra vita quotidiana in molti modi – in parte si vede, in parte non si vede – e in questo momento ci troviamo a un punto di svolta. È qui che il computing, dal cloud all’edge, sta diventando sempre più intelligente, più personale e tutto avviene sfruttando la potenza dell’IA“, ha detto Panay nel suo intervento. “AMD è adesso una realtà all’avanguardia anche nella tecnologia IA con la serie Ryzen 7040, insieme a Windows 11. È il nostro prossimo passo del nostro viaggio“.
Dalle parole di Panay si capisce che l’intelligenza artificiale sarà sempre più pervasiva: sappiamo già che Microsoft sta investendo tanto sul suo supporto lato cloud, ad esempio attraverso la piattaforma Azure.
La società sarebbe interessata ad acquisire OpenAI e le sue soluzioni come il chatbot ChatGPT che già potrebbe diventare parte integrante del motore di ricerca Bing.
L’intelligenza artificiale sarà quindi sia “sulla nuvola” che sui dispositivi dei singoli utenti: l’abbiamo visto sui telefoni smart già negli ultimi due anni (infatti non ne abbiamo parlato nell’articolo dedicati ai trend degli smartphone 2023) con l’introduzione di unità NPU (Neural Process Unit) capaci di migliorare la resa delle foto, l’elaborazione del linguaggio naturale, la traduzione automatica e così via.
Grazie a Ryzen AI l’ottimizzazione degli algoritmi di intelligenza artificiale arriva anche sui sistemi mainstream più potenti e Windows, come conferma Panay, ne trarrà immediatamente beneficio.
Con lo sguardo rivolto a Windows 12, Panay ha aggiunto inoltre che “l’intelligenza artificiale reinventerà il modo con cui gli utenti lavorano con Windows, letteralmente. Grazie ai più grandi modelli generativi – pensate ai modelli di linguaggio, ai modelli di generazione del codice, ai modelli per le immagine – si potranno utilizzare strumenti sempre più potenti, personalizzati, utili. Essi richiedono anche un’elevata potenza di calcolo che non abbiamo mai avuto per le elaborazioni effettuate su questa scala (ad esempio anche con i normali PC, n.d.r.). Avremo bisogno di un sistema operativo in grado di sfumare il confine tra cloud ed edge, ed è quello che stiamo facendo in questo momento“.
Del termine edge computing parlavamo già nel 2018 spiegando quanto Microsoft fosse interessata a investire su questo settore. Nel caso dell’edge computing, al contrario dell’approccio cloud, le elaborazioni dei dati avvengono il più vicino possibile a dove i dati stessi vengono generati migliorando i tempi di risposta e risparmiando sulla larghezza di banda. È ovvio che unendo le abilità di intelligenza artificiale all’edge computing, i risultati possono essere micidiali con evidenti benefici in termini di performance, riservatezza, disponibilità, accessibilità e possibilità di personalizzazione.