Windows 11 eredita dalla precedente versione del sistema operativo una funzione volta a proteggere i PC: si chiama Isolamento core e fa ampio uso delle tecnologie di virtualizzazione per bloccare l’accesso al kernel, il superamento dei controlli di sicurezza, evitare l’iniezione di malware e impedire le operazioni potenzialmente dannose poste in essere dai processi in esecuzione sul sistema.
La differenza rispetto a Windows 10 è che Isolamento Core è attivata per impostazione predefinita in Windows 11.
Provate a digitare Isolamento Core nella casella di ricerca di Windows 11: l’opzione Integrità della memoria, che appunto evita l’iniezione di codice dannoso e garantisce che i driver caricati sul sistema operativo siano firmati e affidabili, dovrebbe risultare attiva.
“L’attivazione per impostazione predefinita di questa funzionalità di sicurezza (Integrità della memoria, n.d.r.) si basa sull’evoluzione del panorama delle minacce e sulla responsabilità che Microsoft ha di proteggere i suoi oltre un miliardo di utenti Windows“, osserva l’azienda di Redmond.
Microsoft ammette però che l’attivazione della protezione Integrità della memoria può portare a un degrado delle prestazioni sui PC utilizzati per il gaming.
Come spiegato in questo documento di supporto di recente pubblicazione, Microsoft consiglia allora di disattivare l’opzione Integrità della memoria vista in precedenza quindi premere Windows+R
, digitare optionalfeatures
e infine, nella finestra Attivazione o disattivazione delle funzionalità Windows disabilitare la casella Piattaforma macchina virtuale premendo quindi il pulsante OK.
La disattivazione della funzionalità di protezione Integrità della memoria non espone il PC a ogni genere di attacco: semplicemente lo rende un po’ meno sicuro. La disattivazione della Piattaforma macchina virtuale non ha implicazioni sulla sicurezza ma impedisce l’accesso alle macchine virtuali Hyper-V, a WSL (esecuzione di distribuzioni e programmi Linux in Windows) ed app Android con WSA (Windows Subsystem for Android).
Microsoft non descrive nel dettaglio l’esatto impatto sulle prestazioni che Piattaforma macchina virtuale e Integrità della memoria hanno sui sistemi Windows 11. La società non ha inoltre condiviso esempi di configurazioni hardware nell’ambito delle quali la disattivazione delle due funzionalità permette di recuperare le prestazioni perdute.