Si fa un gran parlare, in queste ore, di un’edizione speciale del più recente sistema operativo Microsoft: Windows 11 Government Edition. È presentata come una “declinazione” davvero promettente della piattaforma Microsoft, una variante che molti utenti – almeno sulla carta – vorrebbero poter installare in via ufficiale. D’altra parte, le premesse sembrano buone: utilizzando la ISO di Windows 11 Government Edition si potrebbe beneficiare di un’installazione alleggerita. Merito dell’eliminazione di componenti come il browser Edge, l’antimalware Defender, il Microsoft Store e altri elementi software potenzialmente superflui.
Nel 2017, Microsoft rilasciò effettivamente Windows 10 China Government Edition. Come spiegava l’azienda di Redmond, si tratta di un’edizione speciale di Windows 10 creata per soddisfare i requisiti e le politiche governative cinesi riguardanti la sicurezza informatica e il controllo delle informazioni. Nacque dalla collaborazione tra Microsoft e l’organizzazione statale CETC (China Electronics Technology Group Corporation).
Windows 11 Government Edition è un’altra edizione ufficiale Microsoft? Assolutamente no. È il frutto di una personalizzazione dei file ISO ufficiali di Windows 11, realizzata da singoli individui. Al di là del nome altisonante, quindi, altro non è che una ISO molto simile alla super compatta Tiny11, realizzata avvalendosi di software come NTLite (che consentono di “sradicare” le funzionalità di Windows, agendo sul contenuto dell’immagine del supporto d’installazione).
Windows 11 Government Edition: come può essere ufficiale un’edizione che promette di essere già attivata?
C’è un post su X che sta comparendo su tante pagine Web: l’autore sottolinea che Windows 11 Government Edition permette l’ottenimento di una versione già attivata del sistema operativo Microsoft. Come può essere qualcosa di ufficiale? E infatti non lo è: perché gli autori della personalizzazione hanno usato uno strumento, incredibilmente ancora pubblicato su GitHub (lo ricordiamo, la piattaforma di hosting per sviluppatori è di proprietà di Microsoft), che sposta in avanti la data di scadenza della valutazione del sistema operativo.
In un articolo dedicato alla scadenza della licenza di Windows 11, abbiamo infatti osservato che il comando slmgr /rearm
consente di posticipare a più riprese la fine della prova di Windows 10 e Windows 11. Ecco, gli autori dello script condiviso su GitHub spiegano che è possibile – con un modesto artificio – spostare al 2038 la data di fine valutazione. Perché fino al 2038? Perché in agguato c’è un problema legato alla gestione della data/ora: il bug dell’anno 2038, insomma, ha impatto anche su Windows e non solo su Linux (che ha già applicato una patch a livello kernel).
Inutile dire che da versioni “fake” come Windows 11 Government Edition è bene stare alla larga: innanzi tutto, sono pubblicate su canali non ufficiali; inoltre, non offrono alcuna garanzia sul contenuto della ISO. Niente esclude che l’immagine del supporto d’installazione possa contenere codice dannoso o spyware.
In un altro articolo abbiamo spiegato come verificare le ISO di Windows originali: bisognerebbe limitarsi a installare solo ed esclusivamente quelle. In alternativa, si possono usare strumenti come tiny11 builder che consentono all’utente di creare la sua ISO personale di Windows 11. O meglio ancora, si può velocizzare Windows 11 e ottimizzarlo senza effettuare interventi che possono minare la stabilità del sistema.
Attenzione ai problemi legali
Abbiamo osservato come sia quanto meno curioso che Microsoft tolleri la pubblicazione su GitHub di un progetto che permette di attivare o usare Windows 10 e 11 senza limiti, astenendosi dall’acquisto di una regolare licenza.
Non è indispensabile acquistare una licenza presso Microsoft. Molte altre realtà, soprattutto quelle attive nella rivendita di licenze usate o “di seconda mano” (sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, C-128/2011), commercializzano vere e proprie licenze utilizzabili in ambito aziendale, professionale e da parte di utenti privati. L’importante è affidarsi sempre a nomi noti e affidabili: certamente non si può pensare di spendere pochi spiccioli per una licenza legittima di Windows 10, Windows 11 o Windows Server.
Tanti venditori senza scrupoli spacciano online Product Key ottenuti senza alcuna autorizzazione (spesso appartengono a contratti multi licenza). Se utilizzati, possono esporre a problemi in caso di controlli da parte degli enti preposti. Peraltro tutt’altro che infrequenti in azienda.
Se il semplice Product Key non equivale a una licenza, figurarsi un’installazione di Windows “sbloccata” a tempo indeterminato usando espedienti scovati online. Chiunque utilizzi una Windows 11 Government Edition, quindi, oltre che esporsi a problemi sul versante della sicurezza, può rischiare sanzioni salate (e problemi sul piano penale) non potendo dimostrare la “genuinità” dell’installazione.
Almeno, progetti come tiny11 e AtlasOS non forzano l’attivazione di Windows: Windows 11 Government Edition rappresenta quindi un rischio concreto anche sul piano legale.