Come abbiamo visto in un altro articolo Windows 10 avvisa l’utente quando può aggiornare a Windows 11. Il messaggio compare se e solo se il sistema in uso fosse risultato, dopo un’analisi della sua configurazione, pienamente compatibile con Windows 11.
Fino a ieri su tutti i sistemi ove è installata la soluzione per la virtualizzazione Virtualbox, Windows 11 non poteva essere installato. Questo a causa di un’incompatibilità tra Virtualbox e l’hypervisor di Hyper-V utilizzato nel nuovo sistema operativo Microsoft.
Con la presenza contemporanea di entrambe le soluzioni per la creazione e la gestione di macchine virtuali, si verificavano errori con l’impossibilità di avviare le virtual machine.
Il problema è stato risolto con il rilascio di Virtualbox 6.1.28 e versioni seguenti così Microsoft ha deciso di rimuovere il blocco che impediva l’aggiornamento a Windows 11 sui sistemi ove risulta installata l’applicazione Oracle.
Affinché sia possibile aggiornare il sistema a Windows 11 con un Virtualbox installato sulla medesima macchina, è sufficiente aggiornare Virtualbox alla versione più recente.
Microsoft osserva che nel caso in cui non fossero state rilevate ulteriori incompatibilità sul sistema Windows 10 che costituiscono un problema ai fini dell’aggiornamento a Windows 11, Windows Update mostrerà il messaggio entro 48 ore dall’installazione dell’ultima versione di Virtualbox.
Finora Microsoft consigliava di disinstallare Hyper-V oppure Virtualbox per migrare a Windows 11 mentre d’ora in avanti non ci sono più condizioni ostative.
È inoltre opportuno osservare che alcune soluzioni per la virtualizzazione sviluppate da terze parti si appoggiano a Virtualbox: se il “motore” di Virtualbox di queste applicazioni non fosse aggiornato l’installazione di Windows 11 non sarà comunque possibile.
Si può anche installare Windows 11 in Virtualbox ma dal momento che la soluzione di Oracle non consente di emulare il chip TPM è necessario applicare una modifica a livello di registro di sistema per procedere.