Nonostante gli analisti abbiano in passato fatto riferimento a un debutto in sordina per Windows 11 che avrebbe deluso le aspettative, Microsoft ha descritto come un successo il lancio del nuovo sistema operativo dicendo di aver rilevato un ritmo di adozione doppio rispetto a quanto avvenuto all’epoca della distribuzione di Windows 10.
La buona accoglienza e l’avvenuta risoluzione delle principali problematiche emerse in Windows 11 dal 5 ottobre 2021 ad oggi avrebbe indotto Microsoft ad estendere l’aggiornamento a Windows 11 a più utenti che usano Windows 10 sui loro sistemi.
Secondo i dati più recenti pubblicati da AdDuplex la quota di utilizzo di Windows 10 21H2 sarebbe triplicata nel corso dell’ultimo mese ma, dato forse ancora più interessante, Windows 11 avrebbe superato il 16%.
La migliorata stabilità di Windows 11 sta convincendo gli utenti a passare al nuovo sistema operativo: ne abbiamo parlato nell’articolo sui motivi per restare con Windows 10 e le ragioni per aggiornare a Windows 11.
Microsoft ha aggiunto che a febbraio distribuirà una nuova versione di Windows 11 contenente diverse novità in termini di funzionalità: i cambiamenti arriveranno quindi in Windows 11 senza aspettare il primo feature update in arrivo dopo l’estate.
Quanto a Windows 10, l’aggiornamento più utilizzato resta 21H1 (28,6%) seguito dal precedente 20H2 (26,3%) mentre il più recente 21H2 è al 12,1%.
Buona parte degli utenti di Windows 10 preferisce applicare una strategia attendista: fino a quando Windows 11 non sarà considerato sufficientemente stabile si preferisce restare con il sistema che Microsoft ha lanciato nel 2015 magari aggiornando all’ultima release (21H2).
Windows 10 21H2 è infatti supportato per 30 mesi nel caso delle edizioni Enterprise, Education ed Enterprise IoT (fino all’11 giugno 2024) mentre Pro, Home, Pro for Workstations e IoT Core lo sono per 18 mesi (quindi fino al 13 giugno 2023).
In ogni caso Windows 10 riceverà aggiornamenti di sicurezza fino al 14 ottobre 2025: basterà ricordarsi di installare i successivi feature update tenendo d’occhio la pagina delle informazioni sulla versione di Windows 10.
Dopo metà ottobre 2025 i sistemi che ancora utilizzeranno Windows 10 e che non sono compatibili con i requisiti minimi di Windows 11 non potranno essere aggiornati al nuovo sistema operativo. Le alternative consisteranno nella sottoscrizione del programma Microsoft ESU (Extended Security Updates) a pagamento riservato a professionisti e aziende, nell’installazione di un altro sistema operativo (ad esempio una distribuzione Linux), nel forzare l’installazione di Windows 11 se Microsoft deciderà di ampliare il supporto ad altri sistemi o continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza attraverso Windows Update anche sui sistemi non compatibili.
In un altro articolo abbiamo visto come installare Windows 11 su un PC non compatibile.
Rispetto ad altre fonti, comunque, la percentuale accreditata a Windows 11 appare notevolmente maggiore. Il motivo deriva dal fatto che AdDuplex compone i suoi report basandosi sui dati relativi a circa 5.000 app disponibili sul Microsoft Store e contenenti uno specifico pacchetto SDK.
Questo spiega il perché, ad esempio, Windows 7 è assente (seppure non più supportato ha una base di utenti sicuramente rilevante) ed è facile ipotizzare che, viste le novità introdotte, il Microsoft Store sia usato in proporzione più dagli utenti di Windows 11 che da quelli di Windows 10.