Windows 11 24H2 funziona bene anche con le CPU Celeron di 10 anni fa

Windows 11 24H2 introduce importanti miglioramenti prestazionali, funzionando sorprendentemente bene anche su processori datati come l'Intel Celeron N2940 del 2014. Nonostante Microsoft blocchi ufficialmente l'installazione su CPU antecedenti agli Intel Kaby Lake e AMD Ryzen 2000, il nuovo aggiornamento dimostra una fluidità maggiore rispetto a versioni precedenti, suggerendo che molte macchine più vecchie potrebbero utilizzare Windows 11 senza problemi.

Tutti conosciamo i requisiti minimi per l’installazione di Windows 11 che Microsoft ha deciso di imporre a suo tempo. Diciamo “imporre” perché non vi è una reale ragione tecnica che abbia portato ad escludere, dall’utilizzo del sistema operativo Microsoft più recente, tanti sistemi performanti che montano processori antecedenti alle famiglie Intel Kaby Lake (ottava generazione, numero “8” come prefisso nella sigla del modello) e AMD Ryzen 2000.

Sebbene Windows 11 24H2, il pacchetto di aggiornamento delle funzionalità di Windows 11 che sta per essere ufficialmente distribuito, taglierà definitivamente i ponti con i processori più vecchi (con quelli che non supportano le estensioni SSE4.2 e l’istruzione POPCNT), sono tante le macchine delle precedenti generazioni in grado di eseguire senza problemi la piattaforma.

Windows 11 24H2 funziona in modo fluido sui processori Intel Celeron di un decennio fa

Prendiamo come esempio un processore Intel Celeron N2940: si tratta di una CPU risalente alla seconda metà del 2014, con 4 core fisici totali, 2 MB di cache L2 e una frequenza di clock che non supera i 2,25 GHz in modalità burst. Supporta al massimo 8 GB di memoria RAM di tipo DDR3L 1333 MHz. Eppure, a dispetto delle specifiche, Windows 11 24H2 ci gira davvero molto bene. Meglio di Windows 10 e ampiamente meglio rispetto a Windows 11 23H2.

Basta applicare la procedura che permette di installare Windows 11 sui PC non compatibili per ritrovarsi con un sistema fluido e scattante, anche con un processore risalente ormai a 10 anni fa.

Incredibile ma vero! Per impostazione predefinita, Microsoft blocca l’installazione di Windows 11 sui sistemi più vecchi dei Kaby Lake e dei Ryzen 2000 ma il suo OS più recente risulta più performante di quanto mai sviluppato fino ad oggi, anche sui PC di vecchi data.

Non sarebbe a questo punto evitare modifiche “cosmetiche” alla lista dei processori supportati da Windows 11 e tornare ad aprire le porte anche ai processori del passato (che peraltro si comportano ancora molto bene con Windows 10)?

Il balzo prestazionale di Windows 11 24H2 è concreto

Rispetto al precedente feature update, Windows 11 24H2 risulta davvero molto più veloce del passato. Sebbene non sia ancora disponibile nella sua veste ufficiale, abbiamo visto nel dettaglio come provare Windows 11 24H2 prima di tutti.

Le prestazioni di Windows 11 24H2 risultano significativamente migliori. L’apertura di Esplora file e la “navigazione” tra le cartelle appare più rapida, la fluidità dell’interfaccia utente è aumentata, lo scrolling con i browser derivati da Chromium risulta più efficace e la riproduzione dei video YouTube, ad esempio, avviene molto più velocemente.

Il blocco di Windows 11 24H2 sui sistemi più vecchi è un’operazione di marketing

Il Public Interest Research Group (PIRG) ha promosso, alcuni mesi fa, una petizione destinata al CEO di Microsoft Satya Nadella affinché si attivi per estendere il periodo di supporto di Windows 10. Secondo molti analisti, infatti, il ritiro definitivo di Windows 10 – fissato per metà ottobre 2025 – potrebbe aumentare il volume dei rifiuti RAEE. In discarica potrebbero finire computer funzionanti che avrebbero invece tutte le carte in regola per eseguire lo stesso Windows 11.

Il punto, a nostro avviso, non è tanto estendere la durata del supporto esteso di Windows 10 ma ampliare la platea degli utenti aventi titolo per passare a Windows 11. Non è possibile pretendere che un sistema operativo continui a essere supportato per un numero di anni che supera il decennio. Ma sarebbe sensato che Windows 11 possa essere installato anche sui PC in grado di eseguirlo senza problemi.

I PC Copilot+ sono il futuro per Microsoft. Bene, si punti su quelli visto che offrono tutto il necessario per gestire al meglio le operazioni di inferenza legate alle applicazioni di intelligenza artificiale. Ma perché mettere una croce sopra macchine “d’annata” che si comportano molto bene ancora oggi? Anche con Windows 11? E bastano quattro modifiche a livello del registro di sistema in fase di avvio dell’installazione per rendersene conto.

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