Come sappiamo, Microsoft ha imposto dei requisiti piuttosto severi per l’installazione di Windows 11. Parlando di processori, il sistema operativo rilasciato in versione finale il 5 ottobre 2021 non supporta le CPU Intel antecedenti a Kaby Lake (ottava generazione, numero “8” come prefisso nella sigla del modello) e le CPU AMD più vecchie dei Ryzen 2000. Tanti vecchi sistemi, inoltre, non supportano il chip TPM 2.0, anch’esso necessario per utilizzare Windows 11.
Considerato che, sulla carta, tutti i sistemi pre-2017 sono esclusi dalla possibilità di installare Windows 11, ancora prima della pubblicazione della release definitiva del sistema operativo dicevamo che Windows 10 sarebbe destinato a diventare immortale. Anche perché sarà aggiornato almeno fino a metà ottobre 2025 e successivamente sarà oggetto di un programma ESU (Extended Security Update) che permetterà alle aziende di continuare a ricevere patch di sicurezza.
Poi sono arrivati i vari sistemi per installare Windows 11 su un PC non compatibile, anche in maniera automatizzata.
Microsoft non ha osteggiato gli strumenti per installare Windows 11 sui sistemi che non risultano compatibili ma ha precisato che in futuro le stesse macchine potrebbero cessare di ricevere gli aggiornamenti ufficiali attraverso Windows Update in quanto non supportate.
Strumenti come Rufus, utilità gratuita che permette di creare supporti avviabili per l’installazione dei principali sistemi operativi, aiutano a creare una ISO di Windows 11 per l’installazione senza requisiti minimi.
Scavalcando i requisiti minimi di Windows 11 per installare il sistema operativo su una macchina vecchia di 12 anni, un utente si è accorto che la piattaforma Microsoft funziona sorprendentemente bene.
Nel caso di specie, un oggi modesto notebook Acer prodotto nel 2010 con una CPU Intel i5-580m (3 MB di cache L2, 2 core, 4 thread, frequenza di clock 2,67-3,2 GHz) e 8 GB di memoria RAM fa lavorare Windows 11 22H2 molto bene.
Ironicamente, Windows 11 22H2 sta evidenziando qualche problema in termini di performance proprio con i processori più recenti. È di queste ore la notizia che i “fiammanti” AMD Ryzen 7000 perdono parte delle loro prestazioni sui sistemi Windows 11 22H2 durante l’utilizzo dei principali videogiochi. Si tratta di processori pienamente supportati: Microsoft risolverà il problema a breve di concerto con AMD, come peraltro già accaduto in passato.