Con il lancio di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2020 (versione 2004), Microsoft ha introdotto una nuova funzionalità che di certo sarà ampiamente utilizzata dagli sviluppatori nel prossimo futuro. Si chiama Hosted App Model e consente a un’applicazione di dichiarare se stessa come contenitore per altre applicazioni permettendo però a queste ultime di conservare la loro identità e indipendenza.
Un semplice script che richiede PowerShell o Python (questi ultimi considerabili “host”) può essere adesso configurato come una vera e applicazione in Windows 10, con la sua icona e i suoi riferimenti nella barra delle applicazioni e nel Task Manager. Grazie all’Hosted App Model, l’app potrà essere installata e disinstallata usando i classici strumenti di sistema offerti da Windows 10.
Perché tutto questo avvenga, è necessario dichiarare le capacità di un’applicazione host nel suo file manifest. Allo stesso modo, l’applicazione che dipende da un’app host deve a sua volta esplicitare le sue dipendenze.
Una PWA (Progressive Web App) può ad esempio dipendere da Chrome o da Edge; basti pensare che con la nuova versione dell’app “Il tuo telefono” le stesse applicazioni Android diventeranno avviabili cliccando due volte su un collegamento aggiunto al desktop o al menu Start: App Android in Windows 10 con l’app Il tuo telefono.
Secondo alcune voci, l’Hosted App Model potrebbe essere presto utilizzato anche in Windows 10X per eseguire in modo sicuro i tradizionali programmi Win32.
Tutti i dettagli tecnici sulle applicazioni hosted sono descritti in questo articolo.