Se ne è parlato più volte in passato e si sapeva che Microsoft stava lavorando sull’ennesima soluzione SaaS (Software-as-a-Service) ma a questo punto i tempi paiono maturi: la prossima settimana, forse il 15 luglio, l’azienda dovrebbe presentare Cloud PC, nome in codice Deschutes.
Si tratta di una versione virtualizzata di Windows gestibile attraverso la piattaforma Azure che risulterà accessibile e fruibile via cloud.
Cloud PC non andrà a sostituire le tradizionali installazioni di Windows 10 e di Windows Server. Piuttosto, si integrerà con esse mettendo a disposizione dei clienti enterprise una nuova soluzione per accedere ai sistemi Windows da qualunque luogo e da qualsiasi rete.
In una schermata sfuggita “alle maglie” di Microsoft si legge: “accedi alle tue applicazioni di lavoro e ai programmi online da qualunque dispositivo.
Ciò significa che le singole applicazioni installate sulle istanze di Cloud PC potranno essere avviate e usate dai sistemi client in modalità remota su Windows, macOS, iOS e Android.
Cloud PC può essere descritta come una soluzione Desktop-as-a-Service perché permetterà ai dispositivi collegati, sui quali non sono effettivamente installate le applicazioni, di usare programmi come Microsoft Office e software di terze parti.
I dispositivi connessi a distanza con il servizio Cloud PC diventano thin client, espressione utilizzata per riferirsi a quei sistemi il cui funzionamento dipende strettamente da un server centrale proprio perché non montano alcuna applicazione o ne utilizzano un ristretto numero.
Cloud PC permetterebbe agli amministratori di rete di distribuire e configurare a distanza PC che poggiano per larga parte sul cloud. Gli endpoint diventano così sistemi gestibili da remoto attraverso una dashboard unica e di semplice utilizzo con la possibilità di aggiungere molto velocemente nuovi client.
Per quanto riguarda gli aspetti più prettamente tecnici, Cloud PC poggerà su Azure Virtual Desktop (ex Windows Virtual Desktop), una soluzione che permette la virtualizzazione sul cloud del sistema operativo e delle applicazioni.
Utilizzando apposite API gli sviluppatori e gli utenti potranno elencare le istanze Cloud PC esistenti, raccogliere informazioni su ciascuna di esse, crearne di nuove e così via.
L’esperienza d’uso con Cloud PC potrà essere adattata alle esigenze degli utenti con la possibilità di scalare le risorse destinate a ogni istanza virtualizzata sia verso l’alto che verso il basso.
Al momento si parla di tre profili che differiscono sulla base delle CPU virtuali (2 o 3 vCPU), della memoria RAM istanziata (4 o 8 GB) e dello spazio disponibile (da circa 100 GB).
Cloud PC potrà essere attivato con un abbonamento dal costo forfettario omnicomprensivo che varia sulla base del numero degli utenti.