L’ottavo aggiornamento per Windows 10 sarà rilasciato intorno al prossimo ottobre ma, come abbiamo largamente anticipato, si tratterà essenzialmente di un Service Pack contenente poche (o nessuna) funzionalità aggiuntiva rispetto alla release 1903: Il prossimo aggiornamento di Windows 10 sarà un Service Pack. Le novità.
Già si parla quindi delle nuove funzionalità che debutteranno con Windows 10 20H1 ovvero con il nono aggiornamento del sistema operativo, il cui rilascio è previsto – in versione finale – nel mese di aprile/maggio 2020.
Nell’articolo Microsoft pubblica le versioni di anteprima di Windows 10 20H1 in formato ISO abbiamo visto come effettuare il download delle versioni di anteprima.
In termini di novità, la nuova Windows Sandbox (vedere Sandbox, cos’è e come funziona quella di Windows 10) permetterà l’utilizzo di alcune nuove direttive nel file di configurazione.
Già adesso è ad esempio possibile isolare l’istanza di Windows 10 caricata nella sandbox disattivando il supporto di rete nonché concedere l’accesso (anche in sola lettura) al contenuto di un ristretto numero di cartelle presenti sul sistema principale.
Con Windows 10 20H1 si potrà configurare l’utilizzo della GPU e impostare in maniera puntuale le eventuali cartelle condivise.
Sarà inoltre permesso l’utilizzo di una serie di scorciatoie da tastiera con la sandbox visualizzata a tutto schermo e si potrà usare il microfono.
La tastiera SwiftKey (Tastiera SwiftKey adesso in grado di tradurre i testi in tempo reale) supporterà molte più lingue e verrà attivata la scrittura predittiva in tutte le applicazioni installate, a partire da quelle Microsoft: Windows 10, funzionalità di scrittura predittiva presto in tutte le app.
Microsoft conferma inoltre che per dettare testi e ottenerne il riconoscimento automatico da parte del sistema operativo si potrà usare anche la lingua italiana.
In Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019 (versione 1903) è stata ampiamente migliorata la funzionalità di ricerca integrata nel sistema operativo: Cercare file nel PC Windows 10: come funziona la nuova ricerca.
È stata finalmente reintrodotta la possibilità di cercare file di ogni tipo all’interno di qualunque cartella, senza limitarsi alle cosiddette “raccolte”. Inoltre, le attività di ricerca sono state separate dal funzionamento dell’assistente digitale Cortana.
Con Windows 10 20H1, Microsoft ottimizzerà anche il funzionamento della casella di ricerca che compare in alto a destra premendo Windows+E
così come in qualunque altra finestra di Esplora file.
Digitando il nome di un file, parte di esso o una qualunque stringa, Esplora file visualizzerà istantaneamente un’anteprima dei file trovati – come accade con la casella di ricerca del menu Start – senza obbligare l’utente a noiose attese.
Un approccio, questo, che consente anche di integrare la ricerca locale con i contenuti sincronizzati su OneDrive: OneDrive, accedi ai documenti da qualunque luogo e con qualsiasi dispositivo.
L’applicazione Il tuo telefono è uno dei componenti di Windows 10 sui quali Microsoft sta investendo di più. Come abbiamo anticipato nell’articolo Il tuo telefono connette Android con Windows 10: le novità sulle quali lavora Microsoft, sarà possibile effettuare il mirroring dello schermo dello smartphone su PC Windows 10 utilizzando un numero molto più ampio di smartphone.
Per adesso il supporto è limitato a terminali come Samsung Galaxy S10e, S10, S10+, S9, S9+, S8, S8+; Galaxy Note 9, Note 8; OnePlus 6, 6T, ma stando a quanto rivelato lo screen mirroring de Il tuo telefono sarebbe fruibile non solo con i Samsung Galaxy A8 e A8+ ma anche con diversi altri modelli di dispositivi mobili.
Sarà inoltre possibile ricevere sul sistema Windows 10 collegato tutte le notifiche mostrate sullo smartphone, accedervi da un unico pannello di controllo, personalizzare quali informazioni si vogliono visualizzare e quali no, cancellare le varie modifiche con un clic.
Il Task Manager finalmente indicherà le tipologie di unità di memorizzazione in uso (hard disk o SSD) e nelle impostazioni avanzate di Windows Update si potrà assegnare un quantitativo di banda che il servizio potrà al massimo impegnare. I valori in termini di banda potranno essere espressi in Mbps.
Confermato, inoltre, il debutto di WSL 2 – nuova versione del Windows Subsystem for Linux – che utilizzerà una vera e propria mini macchina virtuale e il kernel Linux ufficiale: Microsoft presenta WSL 2: il kernel Linux va su Windows all’interno di una mini macchina virtuale.