La notizia è delle scorse ore ed ha già suscitato notevole interesse. Secondo quanto comunicato ufficialmente da FON, entro l’estate nascerà ad Arezzo la prima rete WiFi municipale italiana, basata sulla condivisione della connessione Internet tra gli utenti.
FON è un’azienda spagnola operante nel campo delle comunicazioni wireless che già da un paio di anni sta promuovendo la filosofia della condivisione della connessione Internet “a livello globale”. Un utente abbonato che decida di entrare a far parte della comunità FON, deve munirsi di uno speciale router (denominato “La Fonera“). Si tratta di un dispositivo wireless che consente di mettere a disposizione di tutti gli altri “Foneros”, eventualmente presenti nelle vicinanze, la possibilità di accedere gratuitamente ad Internet. Un membro della comunità FON potrà quindi accedere ad Internet in qualsiasi punto della Terra, ad esempio durante un viaggio, a patto che nelle vicinanze ci sia un altro “Foneros” che condivida la sua connessione alla Rete.
A Settembre 2006, FON contava oltre 80.000 utenti nel mondo (oltre 4.000 in Italia) arrivando a superare gli 800.000 “Foneros” nel mese di Aprile 2008.
In Italia lo sviluppo del progetto FON, almeno sinora, ha dovuto fronteggiare alcune restrizioni imposte dalla legislazione vigente. In particolare, uno degli aspetti che hanno probabilmente rallentato una rapida diffusione dell’utilizzo di FON è la legge “antiterrorismo” (Decreto Pisanu). La normativa infatti, impone a tutti i fornitori di accesso, così come agli operatori telefonici, di verificare l’identità dell’utente prima di concedergli l’utilizzo del servizio.
Da FON Italia arriva qualche chiarimento. Gli utenti del circuito FON vengono d’ora in poi identificati attraverso il numero di carta di credito (da utilizzare per l’acquisto di un abbonamento nel caso in cui non si sia un vero e proprio “Foneros”) oppure facendo riferimento al numero di cellulare. In questo caso, infatti, l’autenticazione si concretizza inviando un SMS ad un numero telefonico di proprietà di FON. In risposta, l’utente ricevere – sempre via SMS – un codice di accesso per l’utilizzo della connessione Wi-Fi.
Il via libera a questa forma di autenticazione sarebbe stato concesso dal Ministero dell’Interno lo scorso Dicembre. Immediatamente la notizia fu diffusa da Assoprovider (ved. questa pagina), importante associazione di operatori indipendenti nel settore dei servizi Internet e della connettività che rappresenta circa 200 aziende distribuite sull’intero territorio nazionale.
Grazie all’intesa tra il Comune di Arezzo e FON, tutti gli aretini che lo vorranno potranno diventare “Foneros” e condividere con gli altri la propria connessione a banda larga: con l’installazione del router “La Fonera” nelle proprie abitazioni, ognuno potrà contribuire alla diffusione del segnale Wi-Fi in tutta la città. Inoltre, il municipio della città toscana farà installare numerosi punti di accesso (“hotspot”) in zone “strategiche” del comprensorio in modo da garantire l’accesso a titolo gratuito oltre alla copertura dell’intero territorio cittadino.
Così come qualsiasi “Foneros”, tutti i cittadini aretini che installeranno un router “La Fonera” presso il proprio domicilio potranno navigare gratis in qualunque zona della città. Coloro che non parteciperanno attivamente potranno comunque navigare 15 minuti a costo zero (previa visione di un video pubblicitario di 15 secondi) od acquistare un “pass” giornaliero alla tariffa di 3 Euro.
L’obiettivo è di realizzare un network in continua espansione in cui sono i cittadini stessi a realizzare la copertura del proprio territorio, ricevendo in cambio non solo l’accesso gratuito alla rete della propria città ma a tutti gli hotspot FON nel mondo. Il Comune potrà inoltre trasmettere informazioni di pubblica utilità o a carattere turistico, attraverso la pagina di benvenuto del portale Internet appositamente realizzato.
L’accordo FON-Comune di Arezzo porta la firma di Ilario Nocentini, assessore all’innovazione del Comune.
La mappa di tutti gli hotspot FON disponibili a livello mondiale è consultabile accedendo a questa pagina.