Whitechapel, come sarà il primo SoC di Google che debutterà nei Pixel 6

Google in procinto di lanciare il suo primo SoC ARM progettato per il mercato mainstream. Sarà realizzato da Samsung e punterà sull'intelligenza artificiale.
Whitechapel, come sarà il primo SoC di Google che debutterà nei Pixel 6

Si avvicina a grandi passi il debutto di Whitechapel, questo il nome in codice del primo SoC Google per il mercato generalista realizzato su piattaforma ARM. Salvo sorprese Whitechapel debutterà negli smartphone Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro che saranno quasi sicuramente presentati in ottobre.
In attesa di qualche conferma ufficiale da parte dell’azienda di Mountain View cominciano a circolare in rete le prime informazioni sulle specifiche del nuovo chip.

Con Whitechapel Google ha messo l’accento sul tema dell’intelligenza artificiale anche se sul versante delle prestazioni il SoC in arrivo sul mercato non sarebbe in grado di competere con l’attuale top di gamma di casa Qualcomm, lo Snapdragon 888+.
Sempre secondo voci di corridoio le performance di Whitechapel si posizionerebbero tra quelle dello Snapdragon 870 e quelle che caratterizzano lo Snapdragon 888 anche se più vicine al primo che al secondo.

L’intelligenza artificiale è una tecnologia chiave per Google sulla quale l’azienda ha investito molto e che sta utilizzando in sempre più prodotti e servizi. Ha senso pensare che l'”accoppiata” Whitechapel-Android sia ottimizzata proprio per questo tipo di compiti.

Per la produzione del SoC Whitechapel Google avrebbe collaborato con Samsung utilizzando il nodo produttivo a 5 nm dell’azienda sudcoreana. Una scelta che pone Whitechapel già un po’ indietro rispetto ai SoC che ci aspettiamo nei prossimi mesi.
Si tratta però di una mossa prudente in vista della realizzazione del primo chip Google. Quella della società fondata da Larry Page e Sergey Brin è infatti una scommessa probabilmente a lungo termine quindi i futuri modelli dovrebbero compiere balzi più ambiziosi in termini di caratteristiche hardware.

Whitechapel avrebbe un design a tre cluster e integrerebbe sette core: due Cortex-A78, due Cortex-A76 e tre Cortex-A55 accompagnati da una GPU ARM Mali-G78.

C’è un dettaglio molto importante che aiuta a capire meglio il passo che Google sta compiendo con Whitechapel: si tratta della sigla GS101, facilmente interpretabile come Google Silicon 101. Un po’ come sta facendo Apple, l’intento di Google sarebbe quello di allestire un’ampia piattaforma di SoC ad alte prestazioni da utilizzare nei segmenti di mercato più differenti.

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