Purtroppo le truffe che arrivano agli utenti molto spesso usano le principali applicazioni di messaggistica come veicolo preferenziale. A dimostrarlo è tutto ciò che accade quotidianamente tramite WhatsApp, suo malgrado la piattaforma principale utilizzata dai truffatori per diffondere un inganno. Tutto ciò non avviene solo con le classiche catene a cui tutti sono abituati ormai da anni, ma anche con nuovi messaggi scritti da prefissi stranieri.
Adiconsum Sardegna h fatto scattare l’allarme nelle ultime ore. A quanto pare in giro ci sarebbe una truffa in continua diffusione che starebbe sfruttando proprio WhatsApp. I messaggi provengono da numeri con prefissi come il +91 e il +92, e utilizzano tecniche ingannevoli per attrarre l’attenzione delle vittime.
Come riconoscere i messaggi sospetti in arrivo su WhatsApp
Questi messaggi iniziano spesso con frasi amichevoli come “Ciao, hai un minuto?” o “Mi dispiace disturbarti”. Lo scopo è instaurare una conversazione per poi proporre false offerte di lavoro, investimenti in criptovalute o truffe romantiche. Secondo Adiconsum, dietro questi raggiri si nascondono organizzazioni criminali internazionali, spesso operative da Paesi come Nigeria e Costa d’Avorio.
I consigli per difendersi
Il presidente di Adiconsum Sardegna, Giorgio Vargiu, ha condiviso alcune raccomandazioni per evitare di cadere vittima di queste truffe:
- Ignorare e bloccare i numeri sospetti: evitare qualsiasi interazione con messaggi provenienti da numeri non conosciuti;
- Non aprire link sconosciuti: questi potrebbero contenere malware o portare a siti fraudolenti;
- Non fornire informazioni personali o bancarie: WhatsApp non è un canale sicuro per condividere dati sensibili;
- Non inviare soldi: è necessario non inviare pagamenti o trasferire di fondi a persone con cui non si ha un rapporto diretto o una conoscenza.
In caso di truffa, soprattutto quando si capisce di esserci cascati, bisogna ricorrere subito alla Polizia Postale. Questo è necessario per segnalare l’accaduto e ricevere assistenza. Purtroppo il fenomeno è in crescita e soprattutto durante le festività si cerca di fare leva sulle debolezze degli utenti.