A pochi giorni dall’introduzione di importanti novità per i sondaggi WhatsApp, la piattaforma di messaggistica di casa Meta torna sotto la luce dei riflettori a causa di un problema che sembra compromettere la privacy degli utenti. In queste ore è infatti giunta una segnalazione scioccante, secondo la quale WhatsApp userebbe il microfono degli smartphone a insaputa degli utenti presumibilmente per registrare audio senza alcun permesso. Cosa sta succedendo?
A parlarne è stato un ingegnere di Twitter che, tramite il social dell’uccellino blu, ha proprio condiviso lo storico dell’utilizzo del microfono da parte del suo Google Pixel 7 Pro durante la notte. Tra le 4 e le 7 di mattina, dunque, WhatsApp avrebbe attivato il microfono per periodi più o meno lunghi, della durata massima di addirittura 26 minuti, captando continuamente l’audio ambientale.
Alla discussione in questione ha risposto l’account ufficiale di WhatsApp, confutando le accuse e affermando che si tratta di un bug del sistema operativo Android “che attribuisce erroneamente le informazioni nella loro dashboard“. Di conseguenza, gli sviluppatori del servizio di chat hanno richiesto a Google di indagare sul problema, ribadendo al contempo che gli utenti hanno il pieno controllo sulle autorizzazioni per l’utilizzo del microfono: tramite le impostazioni di sistema, infatti, si può modificare l’accesso al componente affinché un’app specifica possa usarlo esclusivamente previo permesso esplicito dell’utente, durante la registrazione di contenuti audio o chiamate.
In tutto ciò, però, Elon Musk – nuovo proprietario di Twitter – non è rimasto affatto in silenzio: oltre a definire questo bug “bizzarro” egli ha infatti consigliato esplicitamente di disinstallare WhatsApp per usare altri servizi, come ad esempio Signal.
Se però siete abituati a usare WhatsApp e non intendete cambiare app, ma volete tutelare la vostra privacy, vi consigliamo di recarvi sulle Impostazioni del vostro telefono e disabilitare l’accesso al microfono da parte di WhatsApp fino a quando il problema non sarà risolto.
In un altro articolo abbiamo visto come sapere quali app usano il microfono su Android: tanti utenti hanno infatti più volte espresso i loro timori sospettando la registrazione di audio “personali” da parte delle applicazioni installate sul telefono. Il problema però è molto più ampio e ha a che fare con la gestione dei permessi Android. Tant’è vero che da qualche tempo il sistema operativo Google provvede a revocare i permessi per le app inutilizzate in modo del tutto automatizzato.