WhatsApp: sventato pericoloso attacco hacker, nel mirino giornalisti e funzionari pubblici

WhatsApp ha bloccato un attacco hacker rivolto a giornalisti e funzionari pubblici, attribuito all’azienda israeliana Paragon.

Questa volta si parla di WhatsApp non per un nuovo aggiornamento ma per la sua abilità nell’aver sventato un attacco informatico molto pericoloso. Il colosso della messaggistica istantanea infatti è riuscito a bloccare un tentativo di accesso ai dispositivi di svariati obiettivi sensibili. L’obiettivo era molto ghiotto: i criminali del web puntavano a giornalisti e funzionari pubblici, per un totale di circa 90 persone. A rendersi protagonista nell’atto criminale sarebbe stata un’azienda israeliana specializzata proprio nella diffusione di spyware, chiamata Paragon.

Come è avvenuto l’attacco hacker e come è stato sventato da WhatsApp

L’attacco sarebbe stato condotto tramite un file PDF infetto, diffuso in alcuni gruppi WhatsApp. Chiunque avesse scaricato il file in questione, avrebbe consentito agli hacker di riuscire a prendere il controllo dei dispositivi.

Per contrastare la minaccia, WhatsApp ha reagito rapidamente, mettendo in atto una serie di misure utili. In primo luogo l’azienda ha diffuso un nuovo aggiornamento di sicurezza. Questo è stato utile per bloccare il cosiddetto vettore di attacco. In seguito tutte le persone coinvolte sono state informate del pericolo fortunatamente scampato, con informazioni utili per prevenire problematiche del genere. Infine WhatsApp ha anche fatto recapitare una lettera legale a Paragon, diffidando l’azienda dall’attuare ulteriori attacchi.

Secondo le analisi, l’attacco si sarebbe verificato nel mese di dicembre, ma la sua portata è emersa solo ora.

Paragon e AE Industrial Partners restano in silenzio

Dopo la scoperta dell’attacco, i giornalisti di TechCrunch hanno provato a contattare Paragon e AE Industrial Partners, ma da entrambe le parti è arrivato un secco “No comment”.

Questo episodio dimostra quanto le minacce informatiche siano diventate sofisticate e mirate, con aziende specializzate che sviluppano strumenti sempre più avanzati per la sorveglianza digitale. WhatsApp ha reagito tempestivamente, ma resta aperta una domanda: chi aveva interesse a colpire giornalisti e funzionari pubblici?

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