Seagate, uno dei più grandi produttori di dischi fissi a livello mondiale, dovrà essere risarcita con una somma pari a 525 milioni di dollari. Lo ha stabilito un giudice statunitense che ha dato torto a Western Digital.
Il caso vedeva contrapporsi le due aziende con Seagate che aveva denunciato Western Digital accusandola dell’appropriazione di una serie di segreti industriali. Secondo la tesi dell’accusa, Western Digital avrebbe assunto un ex dipendente di Seagate con lo scopo di acquisire informazioni confidenziali sulle attività dell’azienda.
Il CEO di Western Digital, John Coyne, si è limitato a dichiarare che la società si appellerà alla decisione dal momento che “siamo convinti di aver agito correttamente in ogni circostanza“, ha spiegato. Un’altra tegola cade quindi sull’azienda californiana che in queste settimane sta affrontando la crisi legata alla netta flessione nella produzione di hard disk, collegata alle alluvioni che si sono recentemente abbattute sulla Tailandia, Paese nel quale Western Digital – come molte altre società – ha concentrato la sua produzione.
Stando agli ultimi dati pubblicati da iSuppli, Western Digital e Seagate resterebbero i due principali produttori di dischi fissi a livello mondiale: il primo godrebbe del 32% delle quote di mercato mentre il secondo il 31%. Le due aziende si sono date spesso battaglia anche nel campo delle acquisizioni: Western Digital, a marzo scorso, a messo segno l’acquisto di Hitachi per la somma di 4,3 miliardi di dollari mentre Seagate, ad aprile, ha posto nel suo portafoglio la divisione hard disk di Samsung per 1,38 miliardi.