Giornata storica, oggi, per AMD ed il Khronos Group. Hanno infatti appena visto la luce le specifiche Vulkan 1.0 in versione definitiva.
Come abbiamo spiegato nell’articolo Vulkan, quasi pronte le API che succedono ad OpenGL, strumento che viene da tempo presentato come erede delle librerie OpenGL. Tant’è vero che le API Vulkan sono state per lungo tempo chiamate OpenGL Next.
Il rilascio delle specifiche definitive di Vulkan rappresenta il compimento di un viaggio iniziato quasi due anni fa, a giugno 2014 quando AMD diede il via allo sviluppo delle nuove API basandosi sul lavoro svolto con Mantle.
Grazie a Vulkan, vengono rimosse in un sol colpo tutte quelle limitazioni che avevano ostacolato lo sviluppo di applicazioni performanti. Grazie alla riduzione dell’overhead ed alle prestazioni ottimizzate, gli sviluppatori di applicazioni che fanno un uso intensivo delle risorse grafiche potranno dialogare direttamente con l’hardware.
I benefici sono evidenti: grazie al nuovo driver grafico che rilascerà AMD per le schede Radeon (inizialmente sarà distribuito in versione “beta”), gli sviluppatori potranno rimuovere “colli di bottiglia” storici e liberare tutta la potenza necessaria per nuove e più ricche esperienze di utilizzo del PC.
L’overhead delle API, come accennato in precedenza, viene ridotto in maniera sensibile da parte di Vulkan. Con tale termine s’intende il peso di quei processi in esecuzione in background che la CPU o la GPU devono gestire per interpretare le richieste di un gioco o di un’applicazione 3D destinate all’hardware.
Le nuove API Vulkan consentono di estendere il supporto a sistemi e piattaforme oggi non compatibili con OpenGL. I vantaggi derivanti dal supporto di Windows 7, Windows 8.1, Windows 10, Android e Linux sono sotto gli occhi di tutti.
Società rivali come NVIDIA ed Intel hanno già confermato che tenderanno la mano a Vulkan. Anzi, NVIDIA ha già pronto un driver compatibile.