Arduino e Vodafone hanno annunciato un’importante collaborazione in ambito Internet delle Cose, per la realizzazione di soluzioni commerciali congiunte basate sulla tecnologia Arduino e sui servizi di connettività IoT di Vodafone.
Arduino, com’è noto, è la società nata ad Ivrea che si occupa dello sviluppo dell’apprezzata e utilizzatissima piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di microcontrollore.
Grazie ad Arduino si possono realizzare velocemente e in maniera piuttosto semplice piccoli dispositivi come controllori di luci, di velocità per motori, sensori di luce, autolavaggi, temperatura e umidità e molti altri progetti che utilizzano sensori, attuatori e comunicazione con altri dispositivi.
Superata la diatriba che ha visto direttamente coinvolti i fondatori, già da ottobre 2016 (Arduino: pace fatta. Adesso si spinge sull’innovazione) l’azienda può puntare finalmente solo sulla crescita.
L’obiettivo di Arduino è infatti quello di fornire soluzioni modulari, certificate e facili da usare ed integrare, che le aziende possano adottare nei propri prodotti finiti (es. caldaie, distributori, sistemi di raffreddamento e così via) o nei propri impianti produttivi, per estenderne le possibilità facendo leva sul cloud computing.
Accanto a collaborazioni “di lusso” come quella con Intel, Arduino investe sulla connettività grazie all’accordo con Vodafone.
Le due aziende spiegano che “Arduino sarà in grado di arricchire la propria gamma di prodotti e servizi cloud basati su tecnologie cellulari e di testare la tecnologia NB-IoT, avvalendosi del “Vodafone Narrowband-IoT Open Lab” e delle competenze maturate da Vodafone in questo settore“.
Negli ultimi due anni, Arduino ha introdotto una nuova famiglia di schede denominate “MKR” e caratterizzate da un nuovo fattore di forma, più compatto, che combina la semplicità e l’apertura di Arduino con gli elementi imprescindibili delle soluzioni IoT moderne: Connettività, Power Management, Sicurezza (utilizzando cripto-chip hardware che garantiscono i massimi livelli di sicurezza), Certificazione (per semplificare i processi di certificazione, per chi intende utilizzare le schede per la produzione di prodotti e sistemi da immettere sul mercato).
Vodafone, da parte sua, ha superato la soglia dei 62 milioni di connessioni IoT a livello globale e in Italia garantisce la connessione alla rete di circa 7,5 milioni di oggetti offrendo un variegato ecosistema di soluzioni IoT per aziende e pubblica amministrazione in svariati ambiti come l’automotive, le smart cities, i trasporti e la logistica.
Di recente Vodafone ha avviato la copertura con tecnologia di rete Narrowband-IoT in tutta Italia facendo leva su un piano di investimenti da oltre 10 milioni di euro. L’implementazione del Narrowband-IoT si inserisce pienamente nella strategia di Vodafone verso lo sviluppo della rete mobile di quinta generazione (5G), che abiliterà una nuova generazione di servizi da cui tutti i clienti, privati e aziende, potranno trarre beneficio.
Cos’è Narrow-Band Internet of Things o NB-IoT
La soluzione NB-IoT consente di indirizzare secondo uno standard condiviso e riconosciuto a livello mondiale le applicazioni IoT sulle reti mobili.
Si tratta di applicazioni che sono caratterizzate da un numero di terminali potenzialmente molto più elevato rispetto al numero di terminali tipicamente presenti in una rete radiomobile e da requisiti molto specifici. Tra questi citiamo ad esempio la necessità di contenere al massimo i costi del modulo radio, la capacità trasmissiva ridotta a quanto strettamente necessario per i vari utilizzi, l’estensione di copertura radioelettrica e l’incremento del tempo di vita della batteria.