Dopo l’accordo con Netflix annunciato a settembre, Vodafone offre agli utenti una nuova possibilità.
Da quest’oggi è possibile attivare Netflix scalando il costo dell’abbonamento mensile dal proprio credito telefonico. Per i clienti in abbonamento, il canone di Netflix potrà essere addebitato in fattura.
L’offerta è accessibile da questa pagina.
Cliccando sul pulsante Attiva Netflix in calce alla pagina e digitando il proprio numero mobile Vodafone, si potrà richiedere l’attivazione del servizio di streaming on demand.
Chi si iscrive a Netflix facendo riferimento al sito web ufficiale (vedere l’articolo Netflix in Italia, ecco come funziona lo streaming video), deve necessariamente pagare il costo dell’abbonamento con carta di credito.
Nonostante il primo mese di visione sia in omaggio, i dati della carta di credito vengono comunque richiesti.
Il servizio di Vodafone, invece, permette di attivare il servizio Netflix addebitandone il canone in bolletta oppure sul credito residuo (nel caso di una SIM prepagata). Anche in questo caso, comunque, tutti i nuovi iscritti avranno diritto ad utilizzare Netflix gratis per un mese.
Sky: il Netflix italiano non ci preoccupa
L’amministratore delegato di Sky Italia si è dichiarato poco preoccupato del debutto di Netflix in Italia.
Andrea Zappia ha osservato come, secondo lui, Netflix nasca già “un po´ vecchiotto” per quanto concerne il mercato italiano. Secondo il numero uno di Sky Italia, la TV di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch può proporre ai suoi clienti contenuti molto più freschi e ricchi.
Zappia ha comunque lodato il lavoro svolto da Netflix. Il senso è tanto di cappello per la così vasta popolarità raggiunta negli States e per gli strumenti tecnici adottati dalla società d’Oltreoceano ma da qui ad affibbiare a Netflix l’etichetta di “vera e propria rivoluzione” ce ne passa.
C’è da dire, però, che Netflix si presenta come un servizio aggressivo, anche in termini di prezzi, e decisamente molto “usabile”: è già compatibile con moltissimi dispositivi, non crea problemi agli utenti di Chromecast e non usa Silverlight per lo streaming (consentendo un’immediata fruizione, ad esempio, da Chrome che – com’è noto – a partire dalla versione 45 non supporta più i plugin NPAPI; vedere questi articoli).