VMWare, azienda californiana specializzata nelle soluzioni per la virtualizzazione, è entrata a far parte della Linux Foundation accanto a società quali Adobe, AMD, Dell, Fujitsu, Google, Hitachi, HP, IBM, Intel, Motorola, NEC, Novell, Oracle e Red Hat.
L’annuncio reso da VMWare si inquadra tra le iniziative rivolte alla comunità opensource. Citiamo, ad esempio, lo sviluppo di nuove soluzioni per la virtualizzazione basate sul kernel Linux ed il rilascio del pacchetto “open-vm-tools” alla comunità.
Alcuni osservatori hanno commentato come vi siano ancora alcuni punti da chiarire per ciò che concerne, ad esempio, VMWare ESX Server. La questione è incentrata sull’utilizzo di codice Linux all’interno di prodotti quali VMWare ESX Server che consentono di eseguire, sul medesimo sistema, una o più macchine virtuali. Caiscuna “virtual machine” offre tutte le risorse necessarie per l’installazione e l’esecuzione dei sistemi operativi “guest”.
ESX Server integra Linux come base della sua architettura. Secondo alcuni, mentre Citrix è solita rendere disponibili – sotto licenza GPL – tutti i componenti principali del suo Xen Server, VMWare attualmente non fa altrettanto.
Secondo VMWare, l’implentazione di Linux in ESX Server non costituirebbe una violazione della licenza GPL. Il dibattito è aperto.