Da quando, nel 2010, la cinese Xiaomi ha avviato le sue attività, l’azienda sembra essersi ampiamente ispirata al design dei prodotti Apple e alla “filosofia” della Mela (si pensi anche ai Mi Store che la società estremo-orientale ha cominciato ad aprire in varie parti del globo, Europa compresa).
Apple ha fortemente contestato l’utilizzo dell’appellativo Mi Pad per l’elegante tablet di casa Xiaomi criticando la scelta del nome in forza della palese assonanza con iPad (che è, appunto, un marchio registrato dalla società di Cupertino).
Dal momento che a sua volta Xiaomi deve tutelare se stessa a fronte della possibile violazione dei suoi marchi da parte di soggetti terzi, nel 2014 l’azienda cinese ha provato a registrare il marchio Mi Pad sul territorio europeo.
Ed oggi Apple ottiene la prima parziale vittoria: l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha infatti riconosciuto che il marchio Mi Pad non può essere oggetto di registrazione a favore di Xiaomi perché troppo simile al trademark iPad, di proprietà di Apple.
“Per eliminare l’eventuale confusione tra i due marchi, Mi Pad e iPad, l’aggiunta di una semplice “M” non appare sufficiente per superare quell’alto grado di corrispondenza visiva e fonetica che sussiste“, hanno concluso i tecnici dell’EUIPO.
La risoluzione, che comunque può essere oggetto di appello dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, non impedisce a Xiaomi di commercializzare i suoi Mi Pad nel vecchio continente ma nega all’azienda cinese il diritto di registrare e far propria tale denominazione.