A circa tre mesi dalla nomina, l’impronta del nuovo CEO di VMware – Paul Maritz – inizia a farsi evidente. Maritz è determinato a “cavalcare” l’onda lunga del fenomeno “virtualizzazione” trasformando contemporaneamente una start-up in una software house matura.
VMware sarà riorganizzata in due divisioni business separate con lo scopo di gestire le varie aree di sviluppo dei prodotti software dell’azienda.
I cambiamenti sono stati annunciati dopo la diffusione degli ultimi risultati finanziari di VMware considerati molto positivi e superiori alle aspettative. Tuttavia, Maritz preferisce essere cauto: “è ancora troppo presto per dire che cosa accadrà nel corso del 2009“, in termini di investimenti da parte dei clienti.
Il CEO di VMware ha affrontato anche il tema della competizione con Microsoft, da qualche tempo scesa nel campo della virtualizzazione. “Non crediamo che la concorrenza di Microsoft possa farsi sentire nel giro di 12-24 mesi. Per questo, abbiamo tempo per riorganizzarci“, ha osservato Maritz.
Secondo il CEO di VMware, la società non starebbe perdendo terreno nel mercato della virtualizzazione dopo il lancio, da parte di Microsoft, della sua piattaforma Hyper-V. La considerazione deriverebbe da un numero di vendite dei prodotti VMware inalterato rispetto ai periodi precedenti.
Zane Adam, direttore Microsoft dell’area virtualizzazione, aveva recentemente dichiarato come l’azienda guardasse proprio a VMware come il “rivale” da battere. Un ruolo chiave nella soluzione proposta dal colosso di Redmond è svolto da Hyper-V Server 2008 prodotto che Microsoft ha da poco rilasciato. Si tratta di un software che non necessita di essere installato su alcuna versione di Windows proponendosi come soluzione “a sé stante”. Scaricabile liberamente dal web, Hyper-V Server 2008 è dotato di una procedura d’installazione in modalità grafica molto simile a quella propria di Windows Vista o di Windows Server 2008.
Adam ha spiegato, comunque, come la strategia di Microsoft vada oltre l’hypervisor: “abbiamo a disposizione un ampio portafoglio di prodotti che possono combinarsi in modo tale da creare un’unica infrastruttura fisica-virtuale“. L’intento è inoltre quello di garantire compatibilità massima con le macchine virtuali generate da prodotti VMware.