VirtualBox cresce ancora e si fa sempre più largo tra le soluzioni dedicate al tema virtualizzazione.
Appena giunto alla versione 1.6.0, VirtualBox si propone nelle versioni definitive – pienamente supportate – destinate a sistemi Mac OS X e Solaris. Sono i primi frutti dell’acquisizione di Innotek, la società che ha avviato lo sviluppo di VirtualBox, operata da parte di Sun Microsystems.
Tra le novità più importanti, VirtualBox 1.6.0 è oggi compatibile con il kernel Linux 2.6.25: ciò significa che utilizzando la soluzione di virtualizzazione gratuita, sarà possibile eseguire “in finestra” anche distribuzioni Linux basate su questa versione del kernel.
Il software opensource per la virtualizzazione porta con sé funzionalità molto interessanti. Tra quelle maggiormente degne di nota, citiamo le cosiddette “seamless windows”: VirtualBox può visualizzare le finestre aperte all’interno della macchina virtuale, accanto a quelle del computer “host”. Una possibilità che differenzia questa soluzione opensource – distribuita sotto licenza GNU GPL – dai vari prodotti commerciali.
VirtualBox è in grado di gestire le immagini di macchine virtuali create con i prodotti VMWare (formato .vmdk) e di supportare l’accesso ad unità disco e partizioni “fisiche” (“Raw Disk support”).
VirtualBox può essere installato sia su macchine Linux che su piattaforma Windows ed è già in grado di offrire il supporto per un gran numero di sistemi operativi “guest” tra i quali Windows nelle versioni NT 4.0, 2000, XP, Server 2003, Vista, DOS/Windows 3.x, Linux con kernel 2.4-2.6, OpenBSD (ved. questa pagina per maggiori informazioni).
Alcune immagini relative al funzionamento di VirtualBox sono reperibili in questa pagina mentre il prodotto completo nella versione per Windows è scaricabile da qui. E’ possibile invece far riferimento a questa pagina per procedere al download delle versioni sviluppate per altri sistemi operativi.