L’epidemia da Coronavirus ha portato a una crescita esponenziale nell’utilizzo dei servizi di videoconferenza. Le principali piattaforme hanno così cominciato a offrire gratuitamente, fino al superamento dell’emergenza, alcune caratteristiche prima a pagamento mentre altre hanno esteso le funzionalità disponibili.
È il caso, ad esempio, di Google Duo che in precedenza supportava videochiamate con un massimo di 8 partecipanti mentre oggi se ne possono aggiungere fino a 12: Google Duo: come funziona l’app per le videochiamate.
Anche WhatsApp non vuole essere da meno e annuncia che le videochiamate di gruppo, fino a ora limitate a soli 4 partecipanti, saranno estese a un maggior numero di persone.
Purtroppo la società di proprietà di Facebook non si esprime sull’innalzamento del limite dei partecipanti ma è ormai scontato che la prossima versione stabile dell’applicazione, distribuita attraverso i canali ufficiali (Play Store e App Store), si scrollerà di dosso la restrizione dei 4 partecipanti (compreso chi organizza la videochiamata).
Per avviare rapidamente un meeting di gruppo con WhatsApp basta avviare una videochiamata con un contatto quindi toccare l’icona in alto a destra per aggiungere altri partecipanti.
Strumenti come la videochiamata di gruppo di WhatsApp e Google Duo si rivolgono principalmente agli utenti privati. Strumenti come Microsoft Teams e Google Meet aiutano invece a organizzare videoconferenze per scopi professionali: le prime due app non supportano le chiamate di gruppo via web mentre Teams e Meet offrono questa possibilità (permettendo di sfruttare ad esempio l’ampio monitor di un PC desktop).
Nell’articolo Server videoconferenze: come crearlo in proprio sul cloud abbiamo visto addirittura come creare sul cloud il proprio server per le riunioni online così da non appoggiarsi a nessun servizio di terze parti e tenere per sé il massimo controllo sui dati in transito.