Per la Francia non è di certo un momento facile, viste le rivolte delle ultime settimane, con disordini e vittime. A rendere il clima ancora più teso, se non bastasse, vi è un disegno di legge destinato a fare discutere molto (e non solo nel paese transalpino).
Si tratta di un’iniziativa dei parlamentari francesi che consente alle forze dell’ordine di spiare dei potenziali sospetti attraverso “l’attivazione remota di un dispositivo elettronico senza conoscenza o consenso del proprietario“. Di fatto, si parla di veri e propri spyware legalizzati.
Secondo il giornale Le Monde, l’Assemblea generale francese ha appena approvato una prima versione della proposta, anche se con alcuni emendamenti che richiederanno al Senato di approvare le modifiche prima che possano diventare legge a tutti gli effetti.
Spyware “legali” per prevenire crimini gravi? Ecco cosa ne pensa il ministro francese della giustizia
Si parla del diritto, da parte della polizia francese, di attivare telecamere e microfoni da remoto, oltre che della possibilità di tracciare la posizione dei dispositivi stessi. Questo tipo di intervento può essere intrapreso solo verso soggetti sospettati di aver commesso reati punibili con almeno cinque anni di reclusione. I dati così ottenuti possono essere conservati dalla polizia per un massimo di 6 mesi.
Se tutto ciò può risultare inquietante, va considerato che questa legge non andrà a colpire solo gli smartphone: anche laptop e persino le automobili potrebbero essere utilizzate in modo simile.
A cercare, perlomeno in parte, di rassicurare i cittadini è stato il ministro della giustizia francese Éric Dupond-Moretti. Lo stesso ha infatti affermato che il disegno di legge si applicherà solo a poche dozzine di casi all’anno e che questa soluzione si rivelerà molto utile per salvare vite umane.
Lo stesso ministro ha poi voluto ribadire come “Siamo lontani dal totalitarismo di 1984” citando il famoso romanzo di George Orwell. Di certo, a livello di privacy, questa iniziativa è destinata a creare grandi polemiche non solo nel contesto francese.