Le prossime generazioni di monitor e televisori utilizzeranno un nuovo standard video dal momento che i principali produttori hanno già dichiarato di volersi spingere oltre la risoluzione 8K.
Al momento non esistono neppure contenuti 8K quindi il passaggio avverrà in modo assolutamente graduale.
VESA ha comunque pubblicato le specifiche definitive dello standard DisplayPort 2.0 che costituirà la base per i dispositivi multimediali del futuro.
Il nuovo standard offre il triplo dell’ampiezza di banda messa a disposizione da DisplayPort 1.4 che supporta la gestione di segnali video 8K a 60 Hz e utilizza la tecnologia Display Stream Compression (DSC) per la compressione lossless.
DisplayPort 2.0, invece, permetterà di “muovere” fino a 80 Gbps con la possibilità quindi di gestire video 8K a 60 Hz HDR senza ricorrere ad alcuna forma di compressione.
Lo standard consentirà comunque di arrivare a una risoluzione 16K con l’utilizzo della compressione o 10K (profondità di colore 24 bit) senza compressione.
I benefici saranno evidenti anche a risoluzioni “più contenute”: video 4K a 144 Hz con supporto HDR sono oggi gestiti solo dai monitor avanzati progettati per i gamer, come quelli G-SYNC HDR.
Per quanto riguarda il livello fisico, USB-C resta il connettore ufficiale per lo standard DisplayPort 2.0 (il numero di pin non cambia). Utilizzando controller Thunderbolt 3 si potrà combinare l’utilizzo di due linee in ciascuna direzione così da creare due collegamenti da 20 o 40 Gbps così da consentire il contemporaneo trasferimento dati ad alta velocità in entrambi i sensi.
Anziché “reinventare la ruota”, VESA ha deciso di utilizzare lo standard Thunderbolt 3 che di recente Intel ha deciso di rendere royalty-free.
La nuova funzionalità Panel Replay aiuterà a ridurre i consumi energetici e migliorare le prestazioni del sistema permettendo alla GPU di aggiornare sul pannello dello schermo solo la porzione dell’immagine che risulta variata rispetto al contenuto del frame precedente.
Il nuovo standard DisplayPort 2.0 dovrebbe debuttare a livello commerciale, nei primi dispositivi, già entro la fine del 2020.