Esattamente vent’anni fa, uno studente dell’Università di Helsinki di nome Linus Torvalds annunciò pubblicamente il risultato del suo lavoro: un sistema operativo realizzato solo “per hobby, certamente ben lungi dall’essere solido e professionale così come GNU“, come si legge nel messaggio ancora conservato negli archivi del newsgroup comp.os.minix
e datato 25 agosto 1991.
In realtà, Linux ottenne un grande successo: lo sviluppo del kernel del sistema operativo procede incessantemente ancor’oggi e la piattaforma conta un numero estremamente nutrito di distibuzioni. Il sistema messo a punto da Torvalds supporta una vasta gamma di configurazione hardware ed è capace di operare su sistemi desktop, server, “supercomputer”, smartphone, tablet e persino console videoludiche.
Venti anni fa, quando Torvalds scrisse le prime righe di quello che sarebbe poi divenuto il kernel Linux, l’allora studente non pensava di creare davvero un vero e proprio sistema operativo: egli voleva solamente esplorare le possibilità del processore 386 installato sul proprio personal computer. La versione 0.01 di Linux arrivò il 17 settembre 1991: le possibilità del suo software erano piuttosto limitate. Linux poteva operare esclusivamente su processori 386, supportava solamente il layout di tastiera finlandese e poteva essere avviato solo da floppy disk. In termini di applicazioni eseguibili, il quadro era ancor più “cupo”: si poteva avviare solo la shell bash di Unix ed il compilatore GNU C.
“L’idea” di Torvalds toccò per un “nervo scoperto”: i fan di Unix che consideravano le caratteristiche di Minix troppo limitate e le workstation Unix troppo costose, abbracciarono il nuovo sistema operativo dello studente universitario collaborando allo sviluppo dei driver di periferica ed all’attività di porting delle applicazioni.
Nel 1992 Linux vide l’introduzione del sistema “X Window“, ancora in uso tutt’oggi, ovvero la prima interfaccia grafica per quello che stava ormai diventando un vero e proprio sistema operativo.
L’abilità di Linux di riuscire a funzionare correttamente su qualunque cosa sappia distinguere tra uno zero ed un uno è divenuta chiara nel marzo 1995 quando il kernel (versione 1.2) introdusse il supporto per numerosi driver, processori non-x86 quali Alpha, MIPS e SPARC nonché notevoli migliorie per ciò che concerne il networking su IP. Tali peculiarità, unite all’aggiunta di applicazioni quali Apache, Samba e Sendmail, suggerirono la nascita di un mercato attorno al sistema operativo nato dalla mente di Torvalds: allora nacquero infatti distribuzioni come Caldera, Red Hat e SuSE.
Nel giugno 1996, Linux 2.0 presentò i primi componenti per il supporto multi-processore mentre, dopo due anni e mezzo di sviluppo, a gennaio 1999, i desktop environment KDE e GNOME iniziarono ad offrire interfacce grafiche con capacità superiori rispetto al tradizionale X11 window manager. Le versioni Linux di StarOffice 3 e Netscape Navigator furono precursori di prodotti quali OpenOffice.org (e LibreOffice) e Mozilla Firefox. Oracle ed Infomix, nel 1998, portarono i loro DBMS su ambiente Linux.
Nell’agosto del 1998, Linus Torvalds veniva ritratto sorridente sulla copertina della rivista statunitense Forbes, un’ulteriore prova di come Linux fosse ormai divenuta una scelta sempre più apprezzata in ambito aziendale. Microsoft criticò pensantemente Linux definendolo addirittura “un cancro” ed affermandone l’inferiorità tecnica rispetto a Windows. La posizione del colosso di Redmond sembra oggi radicalmente mutata con una visione dell’opensource totalmente opposta rispetto al passato e con un sistema operativo Linux che non è più considerato un avversario.