I veicoli autonomi sono l'”ultima frontiera” a cui stanno guardando non soltanto alcune tra le principali case automobilistiche ma anche i “big” del settore IT.
Nomi come Alphabet (Google), Ford, Uber, Volvo e Lyft hanno appena deciso di “unire le forze” promuovendo la Self-Driving Coalition for Safer Streets.
L’obiettivo delle cinque “grandi” è quello di stimolare una revisione delle attuali normative che fino ad oggi si sono rivelate un evidente ostacolo per la diffusione delle “auto capaci di guidarsi da sole”.
Non si vuole cancellare in un sol colpo le cautele imposte dalla legge. Anzi, il fine ultimo del consorzio è proprio quello di dialogare costantemente con il legislatore perché le normative in vigore possano prendere in maggiore considerazione tecnologie – come quelle alla base del funzionamento dei veicoli autonomi – in grado di ridurre drasticamente gli incidenti stradali.
Le aziende della Self-Driving Coalition for Safer Streets puntano tutto sull’aspetto della sicurezza e scelgono bene il loro portavoce, David Strickland, in precedenza dirigente dell’ente governativo USA che si occupa della regolamentazione legata alla sicurezza sulle strade e, in particolare, dei veicoli a motore.
La coalizione mira a sollecitare modifiche normative su base nazionale anziché legare la diffusione dei veicoli autonomi alle decisioni dei singoli stati.